I talenti del sub 20: Santiago Ascacibar, El volante de marca

di Dario Pellegrini, pubblicato il: 21/01/2017

Ascacibar: El Ruso

Ascacibar è uno dei giovani più segnalati dagli scout di tutto il mondo. In positivo ed in negativo. Il ragazzo divide gli esperti, c’è chi lo considera “El nuevo Mascherano”, come dicono in Argentina, la sua patria, e chi invece non lo considera nemmeno degno dell’Europa. Noi ci asteniamo da questa disputa e proveremo a raccontarvi nel miglior modo possibile il talento di La Plata. Santiago Ascacibar nasce proprio nella Ciudad de las Diagonales nel 1997.

Secondo di cinque figli, dopo aver passato buona parte dell’infanzia nel club 12 de Septiembre a 8 anni viene adocchiato da Omar Rulli( padre di Geronimo Rulli, portiere di proprietà del Manchester City) che se lo porta nelle giovanili dell’Estudiantes. Società a cui appartiene tutt’ora. Proprio qui guadagna il soprannome di “El ruso“. Dopo 4 anni nella Divisiones Juveniles de Afa passa nella Reserva, sotto la guida di Hermes Desio.

Primi trofei e la notorietà

Da qui in poi inizierà la sua rincorsa verso il successo. Appena arrivato in Reserva Ascacibar partecipa alla Frenz International Cup, torneo che si svolge fra la Malesia e l’Indonesia, vincendo il premio come miglior giocatore. Questo convince l’Estudiantes ad offrirgli un contratto da professionista ma soprattutto ad aggregarlo in prima squadra.

Il merito di tutto ciò è del DT Nelson Vivas, fine conoscitore del talento. Il debutto non arriverà subito anzi, il ragazzo dovrà aspettare un bel po’ per coronare il sogno di calcare lo stadio dei Rojablancos. L’attesa però verrà premiata: una volta messo piede in Primera Division il suo impatto è devastante. 17 partite consecutive con i gradi di titolare, chiavi del gioco in mano e un folle amore, ripagato, con Los Leales, la tifoseria.

Volante de marca

È un volante de marca. Ovvero un centrocampista con compiti difensivi. Dal punto di vista tattico può essere schierato come vertice basso di un rombo oppure oppure in un centrocampo con il doppio centrocampista. Il ragazzo ha grande corsa, garra e cattiveria agonistica.

Non è velocissimo nel far ripartire l’azione e non ha una grande abilità palla al piede. Compensa il tutto però con un buon destro è una grandissima capacità di recupero-palla. Il primo di questa particolare classifica nello scorso campionato. Non sappiamo se il ragazzo sarà mai effettivamente l’erede di Mascherano ma se il tata Martino lo aveva inserito nel listone olimpico qualcosa vuol dire.

 


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