Extra Inter, Mutko si inventa il “doping di sesso” in Russia. Precedente simile in Italia…

di Federico Poeta, pubblicato il: 21/01/2017

L’INVENZIONE DI MUTKO

Particolare curioso nello sport russo: il doping da sesso. Vitaly Mutko, Segretario di Stato russo con delega allo sport si “inventa” questa nuova tipologia di doping. In un periodo poco fortunato per lo sport nazionale, con i continui scandali di doping di stato, Mutko prova a fornire una spiegazione scientifica all’elevato tasso di positività degli atleti russi. Egli sostiene che i rapporti sessuali delle atlete entro cinque giorni dalla gara possono lasciare tracce di DNA maschile nel loro organismo. Infatti alcune giocatrici della nazionale femminile di hockey sono state sottoposte a test antidoping, dai quali è emersa la presenza di DNA maschile, fatto “fisiologicamente impossibile” secondo quanto giudicato nel rapporto. C’è da far presente che Mutko è uno dei principali responsabili politici degli imbrogli legati allo sport russo; e invece che essere punito, è stato promosso da Vladimir Putin dal ruolo di semplice Ministro dello Sport a Segretario di Stato.

IL CASO BORRIELLO

Un episodio simile è quello che vedeva come protagonista Marco Borriello. L’attaccante, dopo il match Milan – Roma del 2006, è risultato positivo all’antidoping. Vennero trovate tracce di metaboliti di cortisoni nelle urine. Secondo l’allora fidanzata di Borriello, Belen Rodriguez, la “colpa” era da attribuire ad una pomata cortisonica per curare un’infezione vaginale. Nonostante la spiegazione della showgirl argentina, il calciatore fu squalificato per tre mesi.


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