(ID) Fabrizio Biasin: “Tournover contro il Barca? Credo sia anche strategia”

di Luca Leoni, pubblicato il: 23/10/2018

 

Intervista esclusiva a Fabrizio Biasin

Il noto giornalista Fabrizio Biasin ha risposto alle domande poste dalla redazione di Inter Dipendenza. Dopo un derby rovente non potevano mancare alcune considerazioni sulla stracittadina e non solo. La settimana nerazzurra è ricca, mercoledì si torna in campo, al Camp Nou, in Champions League, in uno stadio che evoca ricordi dolcissimi per gli interisti.

Spalletti ha dichiarato che cambierà alcuni interpreti contro il Barcellona, come la vede questa scelta?

“Credo che cambierà perché dovrà fare i conti con la sfida di ieri. E’ stata una sfida complicata e dispendiosa, giocata domenica sera a due giorni dalla partita di Champions League contro il Barcellona. Per forza di cose lui gira un pò i giocatori, ben sapendo che a differenza dell’anno passato può fare affidamento su una rosa molto più ampia. E’ anche strategia, non credo che modificherà 7/8 giocatori, vedremo la squadra fisicamente più pronta. La fisicità è la prerogativa di questa squadra, il fatto di essere sempre presenti per 90′ è più importante del bel gioco”.

Aver vinto anche all’ultimo, non mollando quasi mai, ha una chiave di lettura, non è casuale

“La differenza tra l’Inter degli anni scorsi e questa, eccetto quella dell’anno passato, è il fatto che a parte la partita contro il Torino, dove abbiamo giocato un secondo tempo disastroso, nelle altre gare si è sempre visto un’Inter in crescendo, piano piano riesce sempre a mettere i suoi avversari alle corde, magari non per 90′ minuti però nelle fasi salienti delle partite sì”.

Vista la probabile assenza di Nainggolan, potrebbe giocare Lautaro Martinez contro il Barcellona?

“Io non credo che Spalletti voglia snaturare un modulo che nelle ultime 7 partite ha portato 21 punti tra coppa e campionato. Credo che si schiererà con il classico 4231, sarebbe un pò strano il cambio di modulo. Magari si potrebbe pensare a Lautaro dietro ad Icardi, a quel punto non c’è più il trequartista ma una seconda punta. In questo case vedremo molti meno cross dagli esterni. Lautaro meriterebbe un pò di spazio per quello che ha fatto vedere”.

Cosa ne pensa di Perisic? Si aspetta di più da lui? 

“Stiamo parlando di un giocatore di classe superiore, noi ce lo ricordiamo al suo massimo e quando lui è così è uno dei primi 5 nel suo ruolo, quindi si spera possa essere sempre così. In questo momento lui è ancora in fase post mondiale e non riesce a dare quello che sa dare. Se dovesse essere in forma io non lo toglierei mai, in questo momento non sappiamo se sia al 100%, anzi non lo è. E’ anche quel giocatore che a Ferrara, dopo una partita non bellissima, ti risolve con un assist meraviglioso ad Icardi. Ripeto, in forma lo farei sempre giocare”.

Cancelo o Rafinha, chi rimpiangi? Quale dei due servirebbe adesso?

“Cancelo per tanti è il calciatore che andava preso a tuti i costi, effettivamente stiamo parlando di un terzino fortissimo e lo sta dimostrando. Nel frattempo l’Inter non ha lasciato un buco, anzi, ha preso un vice campione del mondo (Vrsaljko ndr) e c’è un altro calciatore molto sottovalutato che è D’Ambrosio. Sono molto soddisfatto di come abbiano sistemato le cose a destra. Cancelo non si poteva prendere per via del FPF. Su Rafinha ho un rimpianto sia affettivo, si era creata una bella atmosfera e poi è quel tipo di giocatore che in una partita come il derby avrebbe fatto comodo al posto dell’infortunato Nainggolan. Preferisco sempre guardare avanti più che indietro. Hanno fatto bene, purtroppo non ci sono state le possibilità di confermarli. Questo è un gruppo che merita assoluta fiducia”.

La reazione di Spalletti è stata molto “mourinhana”. E’ possibile paragonarli dialetticamente e nel modo di porsi con la stampa, prendendo le difese della squadra?

“Non paragonerei mai un allenatore con un altro. Vengono definiti dei geni quando vincono e sono dei poveri pirla invece quando perdono e non arrivano ai risultati. Spalletti sta facendo molto bene il suo mestiere, anche se molti lo criticano per il gioco ecc. ecc. in realtà lui a Milano ha fatto tante cose. L’Inter era una squadra senza dimensione europea ma non solo, anche in Italia faticava. Adesso è, non dico una certezza, ma quasi in Italia ed ora si sta facendo conoscere anche in Europa. Il merito in gran parte è suo. E’ molto capace di far rendere i giocatori per quello che valgono”.

Alla vigilia del Derby si parlava di Milan superiore a livello di gioco. La partita sembra aver detto il contrario. Come l’ha vinta Spalletti secondo lei?

“Senza mettere troppa pressione sui suoi giocatori, devo dire che hanno dato dimostrazione di maturità. Hanno giocato ben sapendo che sia importante, con la consapevolezza che vale comunque 3 punti, non 5000. Mi sono piaciuti per applicazione in campo. Questa è una partita che sitiamo commentando così, visto che è finita 1 a 0. Se Donnarumma non sbaglia l’uscita saremo qui a criticare Spalletti perché non ha messo Lautaro ecc. ecc. Ci vuole sempre un può di fortuna, ma questa ti aiuta soltanto se hai le idee chiare”. 

Skriniar-DeVrij, 12 milioni in due più Caprari, solo 6 gol subiti. E’ la coppia più forte?

“Questa cosa è molto significativa. Tante volte si ragiona sui giocatori da prendere a 40 milioni. Non bisogna per forza spendere un miliardo se tu hai la capacità di lavorare con intelligenza. Hai preso uno dei migliori difensori a 0, lo hai fatto molto bene, De Vrij, mentre l’altro l’hai scoperto mentre da altre parti si celebrava Bonucci e devo dire che ora non hai soltanto 2 giocatori ma hai anche Miranda che è un terzo centrale di grande affidamento. Il reparto più completo è proprio questo. Per una volta l’Inter si sente al sicuro”. 

Si ringrazia Fabrizio Biasin per l’intervista


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