(ID) – Condò, il retroscena su Messi e “il disastro senza precedenti”

di Matteo Gardelli, pubblicato il: 20/08/2021

Messi? In base ai regolamenti non poteva firmare neanche gratis per il Barcellona”.

Paolo Condò – giornalista di punta della redazione di  Sky Sport (sarà presente tutti i sabati sera e durante la due giorni di ChampionsLeague, ndr) e firma de La Repubblica – nella terza parte dell'intervista esclusiva a InterDipendenza (qui la prima, qui la seconda) svela il retrocessa sull’addio più importante nella storia recente del calcio. Non solo. Definisce la situazione dei blaugrana “un disastro economico che non ha precedenti nella storia del calcio”. Infine mette in guardia dal dare il Paris Saint Germain come già vincente della prossima Coppa dei Campioni: “Loro sono la squadra più forte ma, come dico sempre, la palla è una sola…”.

È l’estate dei grandi saluti – Romelu Lukaku e Achraf Hakimi dall’Inter o di Gianluigi Donnarumma dal Milan – ma è soprattutto l’estate del grande addio: quello di Leo Messi al Barcellona. E, dicono i maligni, unicamente per soldi.

Io lavoro per soldi, tu lavori per soldi…

Lei usò (più o meno) le stesse parole in un Tweet quando salutò la Gazzetta dello Sport per Sky.

Quando lascia La Gazzetta altroché ero triste. E come potevo non esserlo? Avevo lavorato lì per 31 anni. Però ricevetti un’offerta più interessante – le cose nuove sono sempre interessanti, non dimentichiamolo – e mi pagavano meglio… Sul fatto che i soldi siano una parte fondamentale anche del discorso su Messi, francamente, non ci sono dubbi. Non ero e non sono d’accordo, invece, nel definire false le lacrime di Leo. Conosco bene la sua storia e l’ambiente di Barcellona. Ecco: dopo aver spulciato tutti i regolamenti, si è scoperto che non poteva firmare neanche gratis. E poi c’è un altro fattore da non dimenticare…

Quale?

A Barcellona c’è stato un disastro economico che non ha precedenti nella storia dello sport. Per ‘rifermare’ Messi, probabilmente, bisognava vendere  tutta una serie di giocatori – penso a Coutinho, Dembelè, Griezmann – per i quali nessuno avrebbe pagato le cifre richieste. Per esempio: Dembelé costò circa 110 milioni. Ecco: quanto valgono allora Federico Chiesa e Nicolò Barella? Intorno alla questione Barcellona, poi, credo, c’è stato un gioco ‘politico’: il presidente della Liga, forse già sicuro dei soldi dei nuovi sponsor che avrebbero probabilmente permesso di ‘rifermare’ Messi, ha chiesto a Laporta di abbandonare la Super Lega. Quest’ultimo ha deciso di non farlo per sua scelta.

Messi ora è il nuovo padrone di Parigi. Insieme a lui ci sono, fra gli altri, Mbappé, Neymar, Ramos, Verratti, Donnarumma… La Champions League ha già una squadra vincitrice?

Loro sono i più forti, non c’è dubbio. Come dico sempre, però, la palla è una. Se ce l’ha Messi non ce la possono avere Neymar, Mbappé, Di Maria… Il PSG, poi, non si porterà la vittoria da casa. E non dimentichiamo pure l’aspetto tattico.

Cioè?

Nessuna squadra si può permettere tre giocatori che rientrano camminando… Questo è un problema per Pochettino perché non può lasciar fuori uno di questi tre ma non può neanche difendersi con 8 giocatori. Uno come Verratti, quest’anno, dovrà correre tanto. Poi dipenderà molto dal clima che si creerà nello spogliatoio. Se ci sarà l’amalgama giusta, potrebbero anche diventare gli Harlem Globetrotters con la palla che rischia di non toccare terra per 90’… Ma, ripeto, ci dovrà essere la giusta amalgama.

Ha collaborato Mario Spolverini


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