di Armando Areniello, pubblicato il: 08/11/2016

Caso Gabigol

Doveva essere il fiore all’occhiello dell’ultima campagna acquisti, per qualcuno addirittura il nuovo Ronaldo, al momento di Gabigol si è parlato più per la sua presentazione da star e per il prezzo pagato dall’Inter al Santos per prelevarlo, 29 milioni di euro, che per le sue gesta in campo, fin ora ridotte ai soli dieci minuti col Bologna. Lo scarso utilizzo del classe 96 sin ora era stato giustificato ufficialmente dall’Inter con l’intenzione di proteggere il ragazzo per non rischiare di bruciarlo subito inserendolo in un momento delicato, l’ultimo attraversato dalla squadra meneghina. In realtà una voce, che preferisce restare anonima, ci ha rivelato quanto segue:

“Fino ad ora si è mostrato molto superficiale, finché non cambierà atteggiamento non giocherà, deve allenarsi seriamente ed imparare la cultura del lavoro, capire di non essere più in Brasile dov’era una star e gliele facevano passare tutte, qui è uno dei tanti. Col Crotone non sarebbe entrato nemmeno in caso di 3-0 all’intervallo”.

Va aggiunto al tutto che il ragazzo ha pagato in questi primi mesi anche la confusione generale che è regnata nel club e di conseguenza nella squadra, difficile pretendere da un 19enne il massimo della professionalità in un ambiente così rovente, di certo l’Inter continuerà a credere in Barbosa, ci mancherebbe altro visto l’investimento fatto su di lui, cercando di spronarlo a raggiungere una maturazione, in tempi brevi, non solo tattica e fisica ma anche professionale.

Di Enzo Margiotta

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