(Esclusiva) Guffanti: “Vi svelo i talenti del futuro, Ausilio uomo giusto per l’Inter”

di Dario Pellegrini, pubblicato il: 19/01/2017

Ospite oggi ad Interdipendenza.net è Riccarco Guffanti, uno dei più grandi scout e direttori sportivi in Italia. 

Guffanti: I prossimi crack mondiali

Guffanti, partiamo da una materia di sua competenza: il sub 20. Secondo lei quali talenti partecipanti a questo torneo riusciranno poi a diventare degli ottimi giocatori?

Ci sono vari nomi. Il primo che mi sento di fare è quello di Bentancur. Il ragazzo è già noto in Italia perché è stato legato all’operazione Tevez. È una mezzala di grande qualità sia dal punto di vista tecnico che fisico. Può diventare un giocatore di livello molto alto. Un’altro da tenere sott’occhio è Blanco, trequartista del Bahia. Anche lui ha una tecnica fuori dal comune. Per finire vorrei segnalare una punta della Fluminense: Richarlison. Sentirete parlare anche di lui.

Atalanta e Udinese, dove lei ha lavorato fino a pochissimo tempo fa, sono sempre state delle apripista per i giovani. Trova che in tal senso anche altre società stiano andando verso questa direzione?

Innanzitutto va fatta una precisazione: lavorare bene con i giovani vuol dire coltivare un buon settore giovanile per poi confermare tale lavoro in prima squadra. Tanti club hanno un buon vivaio ma le finalità spesso sono diverse. L’Atalanta, per esempio, ha una vera e propria cantera. Lì da sempre si costruiscono i ragazzi con l’obbiettivo di portarli in prima squadra. L’Udinese invece ha un grande scouting. L’obbiettivo è quello di arrivare prima di tutti sui giovani per poi inserirli gradualmente in rosa. Ne sono un esempio Sanchez, Handanovic e tanti altri che una volta arrivati in Italia hanno portato sia grandi prestazioni che grande entrate economiche al club. Comunque ci sono tante altre squadre in Italia che lavorano bene con i giovani. Le finalità però sono diverse: si tende a sfruttare il vivaio per fare economia.

Pensa che nelle leghe minori si stia facendo ugualmente un buon lavoro?

In serie B si. In Lega Pro invece ci si concentra sul premio valorizzazione dato dai club più altri o dalla lega per far giocare i ragazzi che arrivano in prestito. Questo ha portato alla mortificazione dei loro vivai e ha prodotto un grosso danno al calcio in generale. Prima queste società si auto sostenevano con il settore giovanile, ora non è più così.

Come mai negli anni passati si andava sempre a pescare i giocatori all’estero?

Semplicemente perché in Italia non c’erano giocatori di un determinato valore. Non andavamo all’estero per moda ma perché non avevamo altra scelta.

I giovani italiani di oggi che valore hanno?

Molto alto. Hanno una grandissima qualità. E la qualità paga sempre.

Cosa pensa che farà l’Inter, ancora, sul mercato?

Se saprà lavorare bene sulle uscite, anche per una questione numerica, penso farà attenzione ad un esterno basso, destro o sinistro che sia. Se dovesse riuscire in tal senso, allora avrà effettuato un grande mercato di riparazione.

Ci risulta che Sabatini sia pronto a subentrare ad Ausilio a fine stagione. Che ne pensa?

Non ho notizie in merito. So per certo però che Piero Ausilio è un grande dirigente è molto competente. Lo dico con cognizione di causa: Piero ha fatto la gavetta, quella vera. Quando uno fa il tipo di esperienze che ha fatto lui matura delle conoscenze maggiori rispetto a quelle di molti degli ex calciatori che spesso vengono chiamati a dirigere una società. Ora non me ne vogliano i direttori che hanno un grande passato nel calcio giocato ma trovo che ci faccia una lunga e dura gavetta abbia una marcia in più.

Guffanti, come giudica il mandato di Pioli per ora? E quale posizione potrà occupare l’Inter a fine campionato?

Pioli si è già fatto rispettare dallo spogliatoio sapendo creare un bel gruppo. Ho notato che i giocatori ora si aiutano fra di loro e giocano da squadra. Questo la dice lunga sulle qualità dell’attuale mister nerazzuro. Molte volte, queste cose che all’apparenza sembrano semplici, sono le più importanti. In conclusione, non mi meraviglierei se l’Inter centrasse l’obbiettivo che si era prefissata ad inizio stagione: arrivare in Europa.


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