Suning: “schiacceremo tutti” o tireremo ancora a campare?

di Mario Spolverini, pubblicato il: 21/03/2019

Quello che inizierà il prossimo giugno sarà il primo mercato libero dal coltello alla gola del settlement agreement dopo anni penosi e lunghissimi. Se qualcuno si aspetta botti e fuochi d’artificio con centinaia di milioni messi a disposizione da Suning probabilmente sbaglia. La famiglia Zhang ha sempre ripetuto di vedere l’Inter come un asset fondamentale per lo sviluppo del marchio in Europa ma il club deve avere, fin da subito, un proprio equilibrio gestionale improntato alla sostenibilità. In poche parole autofinanziamento o giù di lì.

Come trasformare questi concetti nella realtà ? Tutto dipende dalle mire. Se il programma di Suning è sintetizzato davvero nel grido di guerra lanciato da Steven Zhang durate la cena natalizia “schiacceremo tutti” è un conto, dipende solo da quanto tempo si immagini di impiegare. Se invece la prospettiva è quella di una crescita sicura ma lenta, dettata dai tempi dei bilanci da rimpinguare sempre di più, lo scenario muta radicalmente. Il gap con la Juventus è ampio e nessuno chiede a Suning di chiuderlo in sei mesi. Nell’ Europa che conta l’Inter si è riaffacciata quest’anno con i risultati che sappiamo. Partecipare è forse possibile, concorrere ancora una meta lontana. Suning ha sempre dato prova di fare del buon senso la sua stella cometa. Ma se tutto e subito non è possibile, pur tuttavia gli anni di attesa sofferente dei tifosi meritano una fine rapida.

Marco Tronchetti Provera, da sempre vicino alle sorti nerazzurre, ha affrontato l’argomento della crescita dell’Inter più volte, partendo sempre da un concetto: “i grandi campioni fanno la differenza e gli investimenti su questi ultimi sono sempre un grande successo”. Non è un tifoso qualunque che lo dice, ma un navigato capitano d’industria, un business man d’eccellenza. La logica di Tronchetti Provera è semplice: investire somme rilevanti in grandi campioni non è in antitesi alla stabilità dei bilanci. L’esempio Ronaldo alla Juventus, pur con qualche difficoltà, ne è un esempio,

Fatte le debite proporzioni – l’Inter è all’inizio di un percorso che la Juventus ha invece intrapreso da anni – per un management attento e competente non dovrebbe essere impossibile effettuare un paio di acquisti di ottimo livello senza mandare a ramengo il lavoro di potenziamento economico della società fatto negli ultimi anni. E con un duplice innesto, soprattutto a centrocampo, il volto dell’Inter muterebbe radicalmente.

Quale sarà la strada indicata da Suning non sarà difficile da individuare. Sarà sufficiente capire pochi indirizzi che il mercato sta già prendendo. Al di là di Icardi, della sua appetibilità e del suo valore economico, altissimo ma azzoppato dalle vicende di queste settimane, sarà l’acquisto di Godin a fornire il segnale più evidente.

L’uruguaiano arriva per fare del reparto difensivo nerazzurro uno dei più forti in circolazione in assoluto o in previsione della cessione di Skriniar o De Vrij? E di conseguenza, il 2019 sarà l’anno della rincorsa alle grandi d’Italia e d’Europa o un’altra stagione da immolare in nome delle plusvalenze? Tronchetti Provera è vivamente pregato di convincere gli amici cinesi…

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