Skriniar: Non chiamatelo più Milan

di Mario Spolverini, pubblicato il: 12/04/2019

INTER SKRINIAR – Milan Skriniar è un tipo che, almeno all’apparenza, ride poco e va immediatamente al sodo. Chiunque sia l’avversario, 9 volte su 10 o gli rimbalza addosso o si ritrova senza la palla che aveva tra i piedi un attimo prima. Contro di lui hanno dovuto abbassare la cresta personaggi come Luis Suarez e Harry Kane, gente abituata a fare la voce del padrone in tutti i campi che calcano.

A 24 anni ha il mondo dei top club ai suoi piedi e dunque secondo i canoni del calcio moderno avrebbe avuto l’occasione di tirarsela a più non posso. Laddove regnano frivolezze e appetiti mai sazi, desiderio di apparire più della volontà di dimostrare, pretese di diritti da riconoscere sempre e comunque ma mai doveri da osservare, lui ha rovesciato il tavolo. Quando ieri le notizie provenienti da Corso Vittorio Emanuele informavano del rinnovo fatto a 4 milioni più bonus non pochi sono rimasti sorpresi, anche tra i tifosi nerazzurri. Quella cifra ormai la pretende il primo sbarbatello capitato per caso o per merito nel posto giusto al momento giusto, mandando in avanscoperta agenti famelici di visibilità e commissioni.

Inter: Skriniar senza agente per diventare una bandiera

Lui l’agente lo ha allontanato, probabilmente nel momento in cui si è accorto che la sua mediazione mirava ad interessi diversi dai suoi, il primo dei quali era ed è restare all’Inter. Skriniar non ha avuto problemi a prendere il toro per le corna da solo, mettendo sullo stesso piano cuore e portafoglio, pensando al suo futuro ma non solo. C’è una bandiera, c’è un popolo dolente da tempo immemorabile che ha rivisto in lui l’erede di leader imperiosi di tempi lontani e più vicini. A differenza di altri, lo slovacco ha sentito forte questo richiamo, l’obbligo morale verso quella gente che gli chiedeva solo di non trasformare una speranza nell’ennesimo tradimento. Se non si tratta di generosità istintiva, di sicuro si chiama serietà. Merce altrettanto rara in questo tempo ed in questo ambito.

E pensare che quando arrivò alla Pinetina, nell’estate del 2017, molti storsero la bocca. 20 mln più 7 di bonus sembravano una follia per un lungagnone sampdoriano che in maglia blucerchiata. nei 18 mesi precedenti aveva dato buone prove di sé ma niente di più. L’occhio lungo di Walter Sabatini e Piero Ausilio aveva visto bene. In quelle settimane non furono pochi a ironizzare anche su quel nome di battesimo così strano, così poco interista da risultare fastidioso.

Inter: Skriniar, ora la fascia

Ora manca solo una cosa, la fascia di capitano sul suo braccio e poi anche l’Inter avrà il suo Capitan futuro. Sarà necessario dare quel riconoscimento a Skriniar fin dall’inizio della prossima stagione perché solo lui può incarnare il simbolo delle speranze nerazzurre per gli anni a venire . Icardi si è tolto dalla scena da solo e comunque, con due soli anni di anzianità, lo slovacco si era già ampiamente avvantaggiato su di lui quanto a simbiosi con tutto l’ambiente nerazzurro, tifosi in testa.

Se l’argentino ha acceso la fantasia con i suoi gol, non ha mai dato spunto per essere considerato leader fuori dal campo. Non bastano cene ed accoglienze amichevoli ai nuovi arrivati o Rolex di ringraziamento ai compagni, come dimostrano gli ultimi mesi.

Un esempio, in campo e fuori

Al contrario Skriniar ha fatto miracoli, in campo e fuori. Sul rettangolo verde si è imposto come uno dei migliori difensori a livello mondiale. Se l’Inter ha la migliore difesa casalinga sulla scena europea gran parte del merito è suo insieme a tutto il reparto. Solo che il nostro eroe, nel frattempo, è riuscito anche a porsi agli occhi dei compagni come punto di riferimento degli ideali più sani dell’interismo. La passione effigiata nel suo volto nella foto dello scorso anno dopo il gol al Benevento o ce l’hai dentro o non la si compra in nessun negozio.

E nella vita privata mai un eccesso, mai una parola fuori posto. Una dimostrazione continua di attenzione all’obbiettivo finale, al rispetto della maglia e dei tifosi. Una grande maturità, sorprendente in un ragazzo ancora giovanissimo, da premiare con quel pezzo di stoffa dall’enorme valore simbolico.

Solo “il capitano”

In quel momento non sarà più Milan per nessuno, lo chiameremo tutti semplicemente e con grande rispetto “il capitano”. L’Inter ha bisogno di gente così, solo così. Non c’è spazio per divagazioni, chi non ha la serenità e la concentrazione necessaria per capirlo troverà sulla sua strada un bivio. Da una parte il futuro dell’Inter, dall’altra il suo.

Un amico diTwitter, Valerio D’Aroma, ha messo insieme poche parole per fotografare in maniera splendida il futuro immediato di Skriniar. “Quando tornerà nello spogliatoio non ci sarà nessuno che lo guarderà male, nessun clan contro, nessuna trasmissione televisiva. Quando tornerà nello spogliatoio sarà un esempio per gli altri. Questo significa amare l’Inter”.


Dalla stessa categoria

Le prossime partite

La classifica

Condividi su