Mercato Inter: saranno i commercialisti a scegliere allenatore e giocatori?

di Mario Spolverini, pubblicato il: 03/05/2019

I protagonisti della scelta del prossimo allenatore dell’Inter e del prossimo mercato potrebbero non essere più solo Beppe Marotta, Piero Ausilio e Steven Zhang. Assieme a loro avranno diritto di parola uno stuolo di commercialisti impegnati a calcolare voci di lordo e netto alla luce dei nuovi provvedimenti fiscali introdotti in questi giorni dal governo. Scenario che si proporrà, ovviamente, in tutte le società interessate ad ingaggiare un allenatore o anche un giocatore dall’estero.

Tutto ruota intorno all’articolo 5 del Decreto “Crescita” pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 30 aprile. La norma prevede una detassazione formidabile dei compensi di lavoro dipendente ed autonomo per gli “impatriati”, cioè coloro che essendo stati residenti all’estero negli ultimi due anni, decidessero di spostare la loro residenza in Italia, uomini di sport compresi ovviamente. Alla frontiera troverebbero una bella sorpresa, l’esenzione dalle tasse sul 70% dei loro compensi. Tanta roba, per le società. Se ipotizziamo un allenatore o un giocatore che si accordi con un club italiano per un compenso ipotetico di 10 milioni di euro netti, il costo lordo per il club  che fino alla settimana scorsa era di circa 20 milioni di euro, crolla a circa 12/13 milioni. Da stamani la stampa specializzata ha evidenziato quanto possa essere importante questa novità nell’ambito del calcio italiano. Se fino a qualche tempo fa il paradiso fiscale dei calciatori era la Spagna, da oggi la serie A italiana avrà un appeal decisamente superiore a tutto il resto dei campionati  europei.

Qualcuno ha parlato di Legge “Conte”, in riferimento ad uno degli sportivi italiani più in vista che nell’ultimo biennio hanno trovato lavoro (ottimamente retribuito)  fuori dall’Italia e che potrebbero essere in procinto di tornarvi. Verratti è un altro caso che balza agli occhi immediatamente. Ma a ben vedere, la norma non blocca neanche l’arrivo di allenatori o giocatori stranieri, in quanto i destinatari del provvedimento sono in via generale tutti coloro che non siano stati residenti in Italia negli ultimi due anni, senza altri obblighi rispetto a residenze precedenti.

Ecco perché vedere Guardiola o Mbappè nella prossima serie A potrebbe diventare qualcosa di più di un semplice sogno ad occhi aperti.

Anche all’Inter saranno  ovviamente interessati al provvedimento. Gli ingaggi di Conte o Mourinho , Gundogan o Lukaku sarebbero da analizzare ora in un’ottica economica completamente diversa da quella di pochi giorni fa.

Ma non è tutto. Il decreto andato in vigore da poche ore non sembra infatti precludere ai fortunati che ne potranno usufruire di combinare questa agevolazione con un’altra, introdotta due anni fa dalla Legge di Stabilità del 2017. Il provvedimento prevede una flat tax di soli 100 mila euro per i redditi prodotti all’estero, dando vita ad un mix di abbattimenti impositivi formidabili, salvo diversi pareri dell’Agenzia delle Entrate.

Si pensi ad esempio a Cristiano Ronaldo, a proposito del quale il Sole 24 Ore dell’11 luglio scorso evidenziava gli ingenti risparmi fiscali sui redditi del suo enorme patrimonio immobiliare fuori d’Italia, “ai compensi e premi per giocare (non in Italia) con la nazionale portoghese, ovvero  per spot pagati da sponsor esteri, magari neppure trasmessi in Italia.”


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