L’Inter si gode il ballo di Simone Inzaghi. Con lui tante novità  tattiche

di Raffaele Garinella, pubblicato il: 25/11/2021

Batti in aria le mani e poi falle vibrare. Se fai come Simone, non puoi certo sbagliare. Parole e musica di Giuliano e i notturni. E allora battiamo tutti in aria le mani, in segno di giubilo, per Simone Inzaghi. Il mister nerazzurro è riuscito con pazienza, solerzia e maestrìa a conquistare un obiettivo che mancava da dieci anni: raggiungere gli ottavi di Champions League. Lo ha fatto con quella serenità che da sempre lo contraddistingue, accompagnata da una pregiata razionalità che non manca mai. 

Neanche durante i post partita dal sapore amaro. Vedasi sconfitta di Roma contro la Lazio o pareggio subito dalla Juventus nei minuti di recupero per un rigorino. Calma, sempre e comunque. Inzaghi non ha sbattuto i pugni sul tavolo per gli addii di Hakimi e Lukaku. Non si è lamentato con la società. Ha accolto a braccia aperte Dumfries e Dzeko ed ha ricamato addosso all’Inter un abito molto più europeo di quello indossato durante l’epoca contiana. Siamo tutti felici per il diciannovesimo scudetto. Conte l'abbiamo ringraziato e lo ricorderemo sempre come un vincente, ma a Milano, sponda nerazzurra, vincere non è l’unica cosa che conta. Il 3-5-2 di Inzaghi ha sì radici contiane, ma i germogli sono differenti. Meno attendista, più che ad uno scorpione questa squadra somiglia ad un leone. 

Questa Inter diverte perché vince e, soprattutto, convince grazie ad un gioco votato all’attacco e ad una mentalità propria di chi vuole sempre dominare l’avversario. Si guardi a Calhanoglu, ieri trequartista, oggi mezzala totale. Bravo ad esaltarsi in zona gol, pragmatico e puntuale nella fase di non possesso con chiusure e recuperi eccellenti. E che dire di Dzeko? Bistrattato dalle vedovelle di Lukaku, ha fatto comprendere ai più scettici cosa significhi essere decisivi anche in Europa, nelle partite da dentro o fuori. Il cammino è ancora lungo, le insidie sono sempre dietro l’angolo. La prima, in ordine di tempo, conduce a Venezia dove l’Inter dovrà essere brava a scrollarsi di dosso i profumi di gloria delle vittorie preziose contro Napoli e Shakhtar. In campionato non si potrà più perdere terreno. Milan e Napoli volano.

Guardia alta, concentrazione massima. Su questo garantisce Simone Inzaghi. Che batte in aria le mani e poi le lascia vibrar. Facciamo tutti come lui, la strada è quella giusta.

Così è (se vi pare).


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