(Inter Tottenham) Oltre gli schemi, l’urlo della “Bestia” schianta gli Spurs

di Mario Spolverini, pubblicato il: 19/09/2018

Inter Tottenham: 7 minuti oltre il calcio

(Inter Tottenham) Chi capisce tutto di calcio non capisce nulla del calcio. La frase è troppo bella per essere nostra, la rubiamo al nostro amico Josè Mourinho convinti che non si arrabbi. Per lunghi giorni prima di ieri sera i soloni del calcio più famosi e quelli che sanno tutto sulla tastiera salvo poi non distinguere un pallone da calcio da un profiterol si sono arrabattati sui numeri, sugli schemi, sul tatticismo imparato al fanta calcio. Per spiegare, loro, a Spalletti come doveva giocare l’Inter, come fermare Kane, perché l’Inter sarebbe stata massacrata e altre amenità del genere.

Poi succede quel che è successo dall’85mo in poi di Inter Tottenham e tutti restano a bocca aperta, senza parole senza una spiegazione. Perché una spiegazione logica non c’è, perché quei sette minuti non sono  (solo) calcio, sono altro. San Siro ieri sera non era uno stadio, era un pozzo di adrenalina. Se cerchiamo nella memoria una serata paragonabile per clima, intensità, eccitazione si torna all’aprile del 2010, all’Inter Barcellona che aprì la strada al trionfo.

La “Bestia” ferita

San Siro ieri era la “Bestia” che vedeva la sua cucciolata uscire alla vita per la prima volta, vigile, tremante per l’’attenzione spasmodica da dedicare loro. Li ha spinti con il muso ad uscire dalla tana nei primi minuti, li ha spinti ad avere coraggio perché la fuori è pericoloso ma è bellissimo. Quando ha visto che i cuccioli reagivano bene si è acquietata un attimo.

E proprio in quel momento gli dei del calcio l’hanno colpita. Duramente, perché quando si porta i giovani nel mondo nuovo c’è l’obbligo di non mollare mai. A tradimento, con un arcobaleno beffardo rimpallato sul più scafato della cucciolata.

La Bestia ha retto lo scherzo del destino, è stata più forte di lui. Quando Icardi ha rotto l’emozione dei suoi primi vagiti in Champions e l’ha scaraventata là dove solo lui poteva metterla, la Bestia ha capito.

Il suo urlo ha sollevato la squadra

Il suo urlo è diventato un vento impetuoso, che ha ghiacciato il sangue nelle vene degli inglesi ed ha alzato di peso la cucciolata nerazzurra, l’ha fatta volare dove la storia la stava aspettando.

Non c’è stato solo calcio in quei sette minuti, c’è stato un popolo intero che si è ribellato al destino che lo voleva ancora succube, dopo sei anni di attesa non poteva, non doveva finire in altro modo che come è finita. La Bestia alla fine ha vinto, il suo grido lancinante, pauroso, quando l’ha ripresa Vecino è stato un messaggio ai suoi ragazzi e all’universo. Insieme a voi, sempre con voi, siamo tornati, il mondo intero lo sappia.
Il Tottenham ha preso la via degli spogliatoi a testa bassa, la Bestia ed i suoi cuccioli vittoriosi hanno guardato le stelle, un po’ più da Vecino del solito.


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