Editoriale: Juventus-Inter, ora come allora. Spaventarli è il primo passo per batterli

di Enzo Margiotta, pubblicato il: 06/02/2017

Sicuri che ne esce meglio la Juve?

Non è ancora finita Juventus-Inter, il fischio finale di ieri sera non ha posto fine ad un Derby d’Italia che sta facendo ancora parlare e lo farà ancora per molto. La Juve esce dal confronto con tre punti, l’Inter con molto altro. Ad i nerazzurri resta nel day after la convinzione di non essere lontani dai bianconeri, l’orgoglio di aver giocato occhi negli occhi come nessuno ha fatto prima in quello stadio, la paura che al cospetto di certi avversari essere bravi forse non basta…

Inutile negarlo, ieri sera l’arbitro è stato un fattore del match, fattore che ha svantaggiato e non poco i ragazzi di Stefano Pioli. I due rigori non assegnati, ingiustamente, all’Inter sono solo la punta dell’Iceberg Rizzoli. Il fischietto di Mirandola ha condizionato per tutti i 90′, ed innervosito, una gara forse più grande di lui.

Juve-Inter, è la solita storia?

Torino, arbitro avverso, rigore non dato, espulsione subita, rissa verbale a fine gara, sono tutti episodi, accaduti ieri sera, che nella mente degli interisti fa riemergere vecchi fantasmi.

Siamo tornati al 98? No, assolutamente. Di certo però qualche similitudine c’è con quegli anni. Partita di ieri sera a parte l’Inter di Suning come quella di Moratti allora sta mettendo pressione ad una Juventus che era padrona incontrastata nei confini nazionali ed ora non lo è più. Dopo anni di avversarie forti ma distanti, Roma e Napoli, la Juve ora ha trovato un competitor vero. Non per questo campionato, l’Inter paga la partenza lenta, ma certamente per i prossimi. Sul campo ma non solo. In primis a livello societario e di conseguenza sul mercato. Il gancio assestato recentemente con Gagliardini è solo il primo, Mr Zhang e soci, come ieri i ragazzi di Pioli in campo, possono guardare negli occhi la proprietà juventina in ogni ambito.


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