Date all’Inter un ‘Comandante’: i tifosi meritano di più!

di Matteo Gardelli, pubblicato il: 08/05/2017

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1 Davvero all’Inter serve un ‘Comandante’ perché, senza un uomo, non riesce a vincere?2 È il 1955.3 È il 19684 È il 19775 È  il 1995. Inizia l’era MorattiDavvero all’Inter serve un ‘Comandante’ perché, senza un uomo, non riesce a vincere?

Inter. La risposta non possiamo darla noi di InterDipendenza, ma noi di InterDipendenza possiamo ricordare cosa racconta la nostra storia. Ripercorrendo 109 anni di vita, la risposta sembra proprio essere: Sì, serve un uomo forte in panchina, altrimenti…

È il 1955.

L’Inter, reduce da due Scudetti sotto la guida di Foni, viene acquistata da Angelo Moratti. La società viene ristrutturata, si centra una finale di Coppa Italia, è vero, ma è altrettanto vero che la guida tecnica viene cambiata più volte. Nel 1959 Moratti sceglie di affidare la squadra ad Helenio Herrera, il mago del Barcellona. Dopo esser arrivati a un passo dal suo esonero – Italo Allodi, visti gli scarsi risultati, spinge per portare il suo conterraneo Edmondo Fabbri. Ma Herrera trova la quadra e il resto è storia: tre Scudetti, due Coppe dei Campioni e altrettante Coppe Intercontinentali.

È il 1968

L’Inter passa da Moratti a Ivanoe Fraizzoli. Herrera saluta. Si cambiano ancora i tecnici fino a quando, nel 1971, non subentra Giovanni Invernizzi che porta la squadra, trascinata anche dai gol di Boninsegna, allo Scudetto. E’ un altro record targato Inter: è infatti il primo e unico Scudetto conquistato da un allenatore ‘arrivato in corsa’. Comunque. L’anno dopo c’è anche la finale di Coppa dei Campioni. Ma la partita non è alla portata di nessuna squadra del mondo: dall’altra parte, infatti, Johan Cruijff e l’Ajax iniziano a rivoluzionare per sempre il calcio. Dopodiché i nerazzurri ripiombano nel limbo.

È il 1977

Sulla panchina nerazzurra arriva Eugenio Bersellini in arte ‘Il sergente di ferro’. Nel giro di due anni arrivano la Coppa Italia e lo Scudetto del 1979-1980.

Nel 1984 Fraizzoli passa la mano ad Ernesto Pellegrini. L’Inter non vince fino all’arrivo di Giovanni Trapattoni. Con lui nasce la squadra dello scudetto dei record del 1989. In totale saranno 26 vittorie, 6 pareggi, 2 sconfitte (maggior numero di punti conquistati con la vittoria a 2); oltre alla Supercoppa Italiana e la Coppa Uefa del 1991. Se è vero com’è vero che l’Inter vince anche quella del 1994, è anche vero che quell’anno la squadra non brilla in campionato. Anzi. Osvaldo Bagnoli viene infatti esonerato; al suo posto arriva Gianpiero Marini e l’Inter chiude tredicesima.

È  il 1995. Inizia l’era Moratti

Simoni vince una Coppa Uefa, subisce la ‘vergogna’ del rigore non dato a Ronaldo poi viene esonerato, l’anno dopo, al termine della sfida casalinga contro la Salernitana. La parentesi di Cuper tiene l’Inter ai vertici, ma senza vittorie. Roberto Mancini riporta più volte a casa lo Scudetto, ma per imporsi a tutti i livelli c’è bisogno dell’arrivo di Mourinho.

Dopo di lui, il diluvio.

Ecco. Questo dice la storia. Rivedendo le immagini della partita con il Genoa, ‘ammirando’ un gruppo senza carattere e senz’anima, rileggendo le dichiarazioni di D’Ambrosio (“Dopo Torino abbiamo mollato”) che cosa possiamo pensare? Che l’Inter sembra proprio aver bisogno di un ‘Comandante’. Non siamo noi a dover decidere chi sia meglio fra Conte o Simeone, ma chi lo deve fare, lo faccia in fretta.

L’Inter non merita la fine che sta facendo.


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