L’Inter si riscopre fragilissima. Eriksen manca più di Lukaku ed Hakimi

di Matteo Gardelli, pubblicato il: 17/10/2021

Dopo la sconfitta contro la Lazio, l'Inter si riscopre fragilissima. Il ko conferma, poi, un'altra teoria: Christian Eriksen manca più di Romelu Lukaku e Acrahf Hakimi.

La squadra di Simone Inzaghi, ieri (sabato 16 ottobre), ha giocato 60' di buon calcio poi qualcosa si è improvvisamente spento. Purtroppo questo non è il primo 'black out' che colpisce l'Inter. Dopo il vantaggio di Ivan Perisic, i nerazzurri hanno confermato la loro (attuale) incapacità a chiudere le partite. Manca la 'cattiveria', vitale in questo sport, di infliggere all'avversario il colpo del ko. Giornata dopo giornata, sembra quasi che l'Inter abbia perso la ferocia che invece la caratterizzava sotto la gestione di Antonio Conte. È più bella da veder giocare, è sicuramente più divertente ma non è concreta come quella dello Scudetto. Non solo. All'Olimpico la squadra di Inzaghi ha anche 'perso la testa' in occasione del secondo gol biancoceleste. Non siamo qui a discutere sulla possibilità (o meno) di buttar fuori il pallone perché Federico Dimarco era a terra. Anzi. Siamo qui a ribadire un concetto fondamentale sull'abuso del fair play: la palla non va mai 'scagliata' in tribuna. D'altronde nel 99% dei casi i giocatori stanno 'accentuando' il contrasto patito. E poi: se ci sono 'veri problemi', il compito di interrompere o meno tocca all'arbitro. 

Più che il rischio di trovarsi a 7 punti dal Napoli – in caso di vittoria dei partenopei contro il Torino -, l'Inter deve fare soprattutto i conti con la settimana di fuoco. Martedì sera, a Milano, arriverà lo Sheriff per il primo spareggio di Champions League. Ci sarà a disposizione un unico risultato: la vittoria. Altrimenti il girone di Coppa Campioni sarà compromesso (quasi) irrimediabilmente. Domenica, sempre a San Siro, arriverà la Juventus: non spetta a noi ricordare quanto mentalmente sia decisiva la partita contro la squadra di Massimiliano Allegri. 

In questi sette giorni Simone Inzaghi, l'Inter e i tifosi devono 'capire' una cosa: Chirstian Eriksen, a questa squadra, manca più di Lukaku e Hakimi. Perché? Lo spiega perfettamente il giornalista di Libero, Fabrizio Biasin: “L’Inter per ora ha un limite sul 3° in mezzo. Ce l’aveva anche un anno fa (nessuno era al livello di Brozovic e Barella), poi ci ha pensato Eriksen. È necessario che “il 3°” – che sia Calhanoglu, Vecino o Gagliardini – salga di livello”. La classe del danese, da gennaio a maggio, fu decisiva per la cavalcata dell'Inter di Conte. Piaccia o meno: un attaccante, come Edin Dzeko, può sbagliare una partita, un esterno come Dumfries, può non incidere in un incontro, ma alla lunga è il 'genio' là in mezzo che serve. Quello che nel calcio non si può 'sostituire' è infatti la classe di un giocatore decisivo. Quanto manchi, quindi, caro Christian Eriksen. 


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