Inter-Genoa: il ritorno di Peter Pandev e il bimbo sperduto

di Nicolò Toccaceli, pubblicato il: 26/02/2021

Il Genoa targato Davide Ballardini è una squadra totalmente rivitalizzata. Una cura taumaturgica da parte del mister, giunto al quarto capitolo della sua saga in rossoblù. Ballardini gioca all’italiana, ma lo fa tremendamente bene: dal suo insediamento, cinque vittorie, quattro pareggi ed una sola sconfitta; un ruolino di marcia impressionante vista la stagione, fino ad allora, di certo non esaltante per i genovesi.

Da quando è tornato ad allenare il Genoa, solo Atalanta, Inter e Lazio hanno fatto più punti del Balla. Un allenatore che si fida ciecamente della difesa a tre -o a cinque, che dir si voglia- cooperatrice naturale del nuovo fortino forgiato davanti a Mattia Perin. La qualità di Zajc ha poi fatto fare un upgrade importante al reparto di centrocampo rossoblù, con la licenza per lo sloveno di inventare per le punte, come fosse una magia, come si trattasse… di una fiaba.

Fiaba come quella che circonda l’alone degli ex più attesi della gara: Goran Pandev e Mattia Destro. Il macedone è stato uno degli eroi del “Triplete” targato Mourinho, arrivato in nerazzurro proprio nel gennaio del 2010. Tre gol in 27 partite all’epoca, di cui uno su punizione nel derby che gli ha regalato una menzione speciale nel cuore dei tifosi interisti. Ma Pandev, chiusa la parentesi a Milano, è andato oltre. Alla soglia dei 38 anni continua a stupire, sembra non voler crescere né invecchiare mai, rimanendo sempre quel ragazzino dal talento naturale e dai colpi inaspettati; una sorta di Peter Pan dalla buffa capigliatura. Il Genoa è la sua “Isola che non c’è”, il posto incantato in cui ha raggiunto il suo career high proprio l’anno scorso, a 37 anni compiuti, con ben 9 marcature.

In questa fiaba c’è spazio anche per il bimbo sperduto Mattia Destro, ex prodigio ai tempi della cantera nerazzurra. Sedotto ed abbandonato dall’Inter, come i bimbi sperduti dalle proprie madri nel romanzo di J. M. Barrie, Destro non ha in realtà mai indossato la maglia della prima squadra. Per lui un lungo girovagare tra Genoa, l’esplosione al Siena, poi Roma e addirittura Milan, prima delle ultime due tappe a Bologna e ancora con il Genoa. Proprio quest’anno Mattia ha deciso di tornare ad incantare:  ben 9 gol in 748 minuti, media importantissima per il bomber marchigiano.

Chissà che siano proprio loro a formare la coppia d’attacco titolare domenica, contro la ex Inter. Conte è avvisato, lui che di certo, per un pomeriggio, non si farebbe grossi problemi a recitare la parte di Uncino.


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