Focus serie A | 10 variazioni sul tema. Icardi Kane, la nostra serie A ed il magnifico Benevento

di Marco Ciogli, pubblicato il: 31/12/2017

Indice dei contenuti

1 Torna la nostra fantastica rubrica2 5 Temi tattici3 Il povero Kane4 5 Temi a caso5 Politicamente scorretti6 FrogTorna la nostra fantastica rubrica

Focus serie A | Bentornati all’unica rubrica che vi dice – e sempre vi dirà – tutta la verità. È quindi inutile che aspettiate con ansia il 2018. Sarà come il 2017, il 2016, il 2015 e tutti gli anni che avete fino ad ora passato su questo blocco minerale che gira intorno al sole. D’altronde la vita stessa ha tre certezze: la morte, le tasse e mai una gioia.

5 Temi tattici

1 – La rivoluzione continua a soffiare sul calcio italiano. Il nostro Che Gue Sarri è campione d’inverno, titolo che interessa quanto un pensiero di Adinolfi sulle unioni civili. Cioè: meno di niente. Trascinate dal capitano Hamsik, le truppe azzurre hanno espugnato il fortino di Crotone che, da quando è arrivato il ragazzo di viale Ungheria, è diventato squadra più quadrata. Vittoria importante, certo, ma che servirà solo ad allungare per un po’ l’agonia: come vi abbiamo sempre detto, la rivoluzione di Che Gue Sarri verrà soppressa nel sangue dalla Juventus che vincerà il settimo titolo.

2 – La Juventus, appunto. Trascinata da Dybala ha vinto a Verona, sponda Hellas, non senza qualche problema, però. Poco importa: la solidità e soprattutto la rosa bianconera – Allegri ha cambi che possono fare la differenza, Che Gue Sarei no – alla fine domineranno ancora il calcio italiano.

3 – Calcio italiano che si conferma, come sempre, allergico alle regole. L’ultimo a darne prova è stato Simone Inzaghi. Si è lamentato del Var che, giustamente, ha negato un rigore alla sua Lazio contro l’Inter. Caro Inzaghi, non è il Var che rende noioso il calcio. Sono lamenti continui come questo a rendere noioso lo “spettacolo calcio”: c’è una regola? Sì. La regola è giusta? Sì. Quindi, piaccia o meno, va rispettata.

Il povero Kane

4 – Il nostro massimo rispetto va anche ad Harry Kane. Che, per un bellissimo gioco assonanze e consonanze, diventa Hurricane: uragano. Un fenomeno, un giocatore capace di segnare 17 triplette nel 2017. Un mostro, insomma. Quando qualche tifosuccio si chiede “Ma vale la pena vendere Icardi?”, noi rispondiamo: Sì, a patto che il sostituto sia quel ragazzo lì. Ma siccome parliamo di fantacalcio, siccome amiamo alla follia quel ragazzo con una tatuaggi diversamente sobri, continuiamo a sostenere il nostro capitano che sta attraversando un momento non facile. Perché funziona così: se Icardi non segna per 3 partite è crisi nerissima, è un montato che pensa ad altro. Se Dybala non segna per 3 partite è colpa di chi lo ha paragonato a Messi e Cristiano Ronaldo, così il povero ragazzo ha perso il sorriso. Qui non c’è un singolo caso di prostituzione intellettuale: qui c’è proprio una casa chiusa di prostituzione intellettuale. Josè ci manchi, ma questa non è una novità.

5 – Nel 2018 Dio arriverà in Italia e suonerà a Milano. Dio, al secolo, è Roger Waters. Non c’entra nulla col calcio, è vero. Ma siccome questa rubrica ha meno lettori che punti trattati, nessuno sarà arrivato fin qui. Quindi: pace, bene e soprattutto shine on.

5 Temi a caso

6 – Benevento. Il Benevento vince la prima partita della sua storia in serie A nelle stesso giorno in cui io cado dalle scale e mi sbrano una caviglia. La settimana scorsa avevo scritto che non avrebbe vinto prima del 2018, se non è giustizia divina questa ditemi voi. Il povero Benevento, bullizzato da tutti (soprattutto da me) prende 3 punti e potrebbe iniziare anche un percorso verso la salvezza clamorosamente inatteso.

7 – Sassuolo – Udinese. Due squadre che hanno vinto contro l’Inter, due squadre che non si fermano più. Oddo sà quello che fà e mette in campo una squadra che gioca bene a calcio. Ianchini sta dando nuova linfa ai neroverdi che fanno 10 punti in 4 partite, tra cui Inter e Roma.

Politicamente scorretti

8- Di Francesco. L’ostentazione di Di Francesco nel far giocare Schick potrebbe essere tranquillamente il motivo per cui la Roma perde punti. E’ vero che risulta l’acquisto più oneroso della storia del club ma è anche vero che è un ragazzo che ha passato l’inferno e ha bisogno di tranquillita. Tranquillità che inserendolo da titorale fuori ruolo appena tornato a disposizione non credo conservi più di tanto.

 

9- Perisic. Come dicevo poc’anzi mi sono sbaranato una caviglia cadendo dalle scale. Eppre ora come ora salto l’uomo molto meglio e con più velocità di Ivan. Forse avrebbe bisogno di qualche mese di riposo che Spalletti, un pò per mancanza di alternative, un pò per fissa, non gli concede mai. Perisic sta diventando un enorme buco nella manovra nerazzurra. Non stoppa, non salta l’uomo e non crossa, problemino alquanto serio per un esterno come lui. Ivan torna in questo 2018. C’è bisogno di te.

Frog

10 – In questo ultimo punto del 2017 si potrebbe parlare di tante cose. Di Inter e Lazio, del calcio Italiano, di Conte che zitto zitto, con l’esonero sulle spalle si ritrova secondo, ma l’ultimo punto me lo voglio giocare su Ranocchia. Sono un paio di partite che vedo un giocatore che mi piace, concentrato, attento e con Skriniar al suo fianco molto più sicuro. Bravo Andrea, te lo meriti, te lo meriti per tutto quello che ti abbiamo fatto passare, i fischi, i vattene indegno, quella fascia prima amata e poi odiata.

E’ un ragazzo che se lo merita veramente, e merita che questa opportunità gli vada bene fino in fondo. Nella vita non c’è mai la contoprova però, se è vero che le circostanze fanno l’uomo, chissà che se le cose fossero andate in maniera diversa, altri giri, altri destini, con Ranocchia alla Juve e Bonucci all’Inter forse nel tempo il Frog sarebbe stato eletto come il miglior difensore italiano e Bonucci come un cesso che non merita la maglia. Chissà… ma ora conta il presente, ed il presente è tutto tuo. Un figlio in arrivo, un pubblico che lo sta apprezzando piano piano e tante scuse che in questo momento stanno intasando i social di Andrea. Buon anno Frog.

PS manca il povero diavolo rossonero: Ahahhahahahhahahahahah

Matteo Gardelli & Marco Ciogli

 


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