Inter, il vero scontro è tra Antonio Conte e Beppe Marotta

di Gianfranco Rotondo, pubblicato il: 28/11/2020

Il post-partita di oggi ha ricordato, a molti tifosi interisti, qualche intervista della passata stagione da parte di Antonio Conte. Anche oggi, il tecnico leccese non si è fatto mancare la stilettata nei confronti di chi, a suo dire, non si prende le critiche che, invece, vengono divise soltanto tra giocatori ed allenatore, cioè la dirigenza.

L’inizio stagione da parte dell’Inter non è stato dei più esaltanti, soprattutto in Europa. L’ultimo posto nel girone di Champions League con due soli punti è la pietra (quasi) tombale alle ambizioni di qualificazione della squadra nerazzurra che non riesce a superare la prima fase da ben tre anni. E il colpevole principale di tutto ciò è Antonio Conte. Lo stesso Antonio Conte scelto in prima persona dal direttore generale dell’Inter, Beppe Marotta, che si è fatto garante di un grande investimento, visto anche il licenziamento di Luciano Spalletti, tenuto in casa ad incassare ben 5 milioni di euro annui. L’investimento, però, ha iniziato a fare acqua, come sappiamo, dopo la trasferta di Bergamo della scorsa stagione, momento in cui Conte ha esternato in maniera estremamente emotiva, quelle che erano le sue opinioni in merito alla situazione all’Inter e al ruolo di dirigenti e presidente. La cosa, ovviamente, non è stata accolta bene in viale della Liberazione, e tutto suggeriva una separazione tra le parti. Così non è accaduto, perché quello che poco sopra è stato definito come investimento l’ha fatta da padrone e tiene Antonio Conte ben saldo sulla sua panchina.

I 12 milioni annui incassati dall’allenatore, oltre ai cinque incassati, come detto, da Spalletti, non consentono alla società di poter fare affidamento su un altro tecnico, sobbarcandosi, in tal senso, un matrimonio di convenienza. Da un lato, la parte dirigenziale con a capo Marotta, che farebbe tranquillamente a meno di Conte, dall’altro il tecnico che non rinuncia ai suoi soldi. Nel mezzo tante altre cose, come il mercato non soddisfacente ad avviso dell’allenatore, la gestione Eriksen che veniva considerato un investimento di punta da parte della dirigenza. Questo porta a tante piccole ulteriori vedute differenti e pensieri non uniformi di tutte le parti in causa. Si pensi a un Marotta che parla di obiettivi di vittoria dopo l’assemblea dei soci e Conte che parla di percorso (qualunque cosa voglia dire dopo un secondo posto e una finale di Europa League). Si pensi alle continue critiche esterne avvertite dall’allenatore e alla totale assenza di dichiarazioni in tal senso da parte di Marotta (è lui che va davanti alle telecamere). Si pensi, ancora, alle “sconfitte” politiche di Marotta sulle questioni nazionali. Tutti piccoli segnali che ci dicono una come il dirigente stia cercando in ogni modo di far spazientire il tecnico. Non si sa come questa storia potrebbe finire, di sicuro, sia che Conte resti, sia che rimanga, due domande sulla gestione di Marotta bisogna porsele.


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