Ha vinto il Lione, ha vinto Beppe Marotta. Chi perde in casa Juventus?

di Mario Spolverini, pubblicato il: 08/08/2020

Anche quest’anno la Champions  l’alzeranno il prossimo. “Non è più un sogno, è un’obbiettivo” ha detto ieri sera Agnelli. No presidente, non è un obbiettivo ma un’ossessione, la vostra ossessione, che nasce 10 anni fa con il Triplete nerazzurro e proseguirà per chissà quanto. Se ci fossero ancora i fratelli Hintermann lancerebbero un nuovo anatema, la Coppa dalle grandi orecchie non regnerà a Torino fino a quando non si decideranno a togliere gli scudetti farlocchi dallo Stadium.

Lasciamo da parte l’ironia per una riflessione. Ieri sera ha vinto il Lione, ha vinto Garcia ed ha vinto Beppe Marotta. Si proprio quel dirigente che, a quanto riportarono le cronache dell’epoca, non era d’accordo sull’acquisto di Ronaldo, temeva per l’equilibrio della squadra e per quello dei bilanci. Agnelli cadde nella trappola dell’acquisto sensazionale architettata  dai rampolli della new age bianconera Paratici e Nedved, Marotta fu costretto a dimettersi ma aveva ragione lui e l’eliminazione con il Lione la dice lunga.

La Juventus continua a vincere scudetti con Ronaldo al posto di Giaccherini, Matri e Iaquinta ma tutto si ferma li. Le magliette vendute non sono bastate a compensare l’investimento sulla superstar portoghese, servono plusvalenze, sono serviti aumenti di capitale, serviranno  acquisti importanti per rinnovare una squadra ormai in piena parabola discendente. Ma le risorse ci sono?  E allora, in puro italian style, si sceglie la scorciatoia più comoda, quella dell’allenatore.  Oggi Maurizio Sarri saluterà la Juventus ma il tecnico toscano è solo un tassello di un puzzle nato male per responsabilità dei vertici bianconeri, non sue. Sono loro che dovrebbero uscire di scena, altro che il mister.


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