Conte-Eriksen: un feeling che fatica a nascere in attesa di soluzioni

di Gianfranco Rotondo, pubblicato il: 16/10/2020

“Eriksen? Non so se giochi poco. Secondo me sta giocando il giusto”. Un Antonio Conte netto, che non da spazio ad interpretazioni ulteriori. Il tecnico leccese durante la  conferenza stampa odierna prima del derby di domani, da, indirettamente, una risposta al trequartista danese che, dal ritiro della sua nazionale, aveva fatto trapelare tra le righe come non fosse soddisfatto del suo scarso utilizzo in maglia nerazzurra.

Se consideriamo il minutaggio del centrocampo nerazzurro – secondo i dati Transfermarkt – ed escludendo l’infortunato Vecino e Radja Nainggolan, non convocato per due partite a causa di una faringite, Christian Eriksen è l’ultimo in termini di minuti giocati in campo (73 minuti), dopo Barella (202 minuti), Gagliardini (148), Vidal (140), Brozovic (117) e Sensi (110).

L’unico punto di contatto tra Antonio Conte ed Eriksen è stato quello per cui, visti i tanti impegni ravvicinati, tutti quanti avranno minuti da giocare. Che sia una frase di circostanza o meno, è quello su cui soprattutto il numero 24 nerazzurro deve sperare, in termini di impiego. Perché che Eriksen non abbia quella ‘garra’ tanto amata dal tecnico ex Chelsea, lo si sapeva anche prima di acquistarlo, così come, per gli stessi motivi, era lecito aspettarsi delle soluzioni differenti per poterlo  far rendere in maniera ottimale in campo.

Il tempo e le partite non mancheranno e proprio i prossimi impegni imminenti ci diranno quanto Antonio Conte punterà sul danese. Altrimenti una soluzione andrà trovata, perché questo stallo, che sa tanto di equivoco, non fa bene a nessuno, soprattutto all’Inter, chiamata ad una stagione molto importante. Inter-Eriksen-Conte, un triangolo che fatica ad andare avanti insieme. In attesa delle prossime partite e, chissà, forse, di un mercato invernale che potrebbe regalare delle sorprese inattese.


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