Cara la mia Inter, quanto mi girano ma siamo forti forti

di Matteo Gardelli, pubblicato il: 16/09/2021

In ‘Napoli milionaria’ l’eterno Eduardo de Filippo ha utilizzato per la prima volta l’espressione ‘Adda passà 'a nuttata’. Pochi altri consigli, credo, sono così centranti per i vari scomparti della vita.

Ieri sera, dopo la delusione per il gol beffa del Real Madrid al minuto numero 89, ero molto, molto arrabbiato con l’Inter. “Non si possono sprecare così tante occasioni da gol – pensavo -. E se le sprechi, poi, è anche giusto perdere”. Il cuore del tifoso batteva talmente forte che ci è voluta, appunto, una notte perché quel rumore si placasse e potessi finalmente iniziare a sentire i pensieri più ‘lucidi’.

Ecco.

Se è vero che la sconfitta contro i blancos e la vittoria dello Sheriff scombinano un po’ i piani del girone, è anche vero che quest’Inter è davvero “forte forte”. Siamo sinceri: quanti di noi, alla vigilia, avrebbero scommesso sulla possibilità di avere quattro, cinque palle gol contro il Real Madrid? Il Real Madrid eh, non la squadra di Roccannunccia allestita da mio zio Antenore. Nessuno, ve lo dico io. Quanti di noi, prima della gara, pensavano che avremmo avuto 18 tiri totali (15 dei quali nello specchio della porta) e l’88% dei passaggi riusciti? Anche qui anticipo la vostra risposta: nessuno. E poi: quanti di noi, prima del fischio d'inizio, avrebbero scommesso che avremmo passato il 30% del tempo nell’area difensiva del Real Madrid? Nessuno, ribadisco.

Certo, ha ragione Simone Inzaghi quando dice che “bisogna concretizzare di più”, sicuramente ha ragione anche il Corriere dello Sport di oggi, giovedì, nel sottolineare che per ora alla squadra manca un bomber, ma questa squadra ha un gioco. E attenzione: il gioco, alla lunga, paga. Eccome. Volete un esempio? Chiedete all’Ajax. Così, giusto per citare una formazione che, da sempre, ha anteposto lo stare in campo, il far correre la palla a ogni altra cosa. Quindi: cara la mia Inter, ricordati che già da ora sei “forte forte”.

Da oggi si aprono 12 giorni di fuoco: sabato arriverà il Bologna a San Siro, martedì la trasferta di Firenze dopodiché il 25 settembre sbarcherà al Meazza l’Atalanta e, infine, il 28 la trasferta di Coppa dei Campioni contro lo Shaktar Donetz. In 12 giorni l’Inter si gioca una ‘fetta’ importante della sua prima parte della stagione. Inzaghi, questo, lo sa molto bene. Ci sarà, inevitabilmente, da fare turn over. Per esempio: Dzeko, ieri sera, a un certo punto pareva ‘zombeggiare’ per il campo a causa della stanchezza. E poi: Lautaro e Correa dovevano ancora smaltire le ultime scorie della trasferta intercontinentale. Quindi: se da una parte certi gol non si possono sbagliare, dall’altra c’è da tenere a mente la variabile della ‘stanchezza’.

Calma e sangue freddo, dunque. La rosa dell’Inter è “forte forte”: le alternative ci sono in tutti i ruoli: fra Sanchez, Vidal, Vecino, Di Marco, Dumfries… Quindi: non facciamoci, come (quasi) sempre accade, prendere dalla voglia di disfattismo. Quest’Inter è forte, forte. Se ‘imbrocca’ la strada del gol, ci divertiremo: statene certi.


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