Barella-Inter, in Germania si chiude il cerchio iniziato a novembre

di Federico Cimolai, pubblicato il: 06/08/2020

Nicolò Barella è stato senza dubbio uno dei migliori nella vittoria di ieri sera a Gelsenkirchen contro il Getafe che ha consegnato ai nerazzurri il pass per i quarti di Europa League. Nove mesi prima, a soli 35 chilometri di distanza, a Dortmund, aveva vissuto probabilmente la sua serata più difficile in nerazzurro. Il 5 novembre 2019 l'Inter domina il Borussia nel primo tempo 2-0, perdendo poi 3-2.

Lo sfogo di Antonio Conte nel post partita fu questo:”A parte Godin, nessuno ha vinto niente. A chi dobbiamo chiedere qualcosa in più? A Nicolò Barella che arriva dal Cagliari? A Sensi, acquistato dal Sassuolo?”. Con queste parole Conte volle far capire che nella squadra mancava esperienza internazionale e, per lui, non si può competere ad alti livelli solo con giovani di belle speranze provenienti dalla provincia. Un discorso, però, che non piacque a molti. Barella e Sensi stavano facendo molto bene e non sembrò elegante inserire i loro nomi in questo discorso.

Nove mesi dopo tutto è cambiato. A Gelsenkirchen Barella ha dimostrato di meritare di indossare la maglia nerazzurra con una prestazione fatta di inesauribile corsa, contrasti e grandissima qualità. Il cagliaritano è un ragazzo a cui piace parlare poco e lavorare molto, come vuole il suo tecnico. I suoi numeri confermano la grande stagione di Barella che poteva essere migliore senza l'infortunio che lo ha tenuto ai box per due mesi. Ora Conte non osa più dire che Barella viene dal Cagliari, perchè ormai è un leader indiscusso di questa Inter.


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