Nessuno può permettersi di lasciar solo Spalletti ora

di Mario Spolverini, pubblicato il: 12/05/2019

Chi ha avuto modo di assistere alla conferenza stampa di Spalletti di oggi non potrà  non aver notato un tecnico decisamente più schivo e meno “filosofo” rispetto alle altre volte. Al di là  della battuta sui “Robert Redford motivi” del preannunciato cambio di anchina a fine stagione, Spalletti ha dribblato tutte le domande su di lui e sul suo futuro per tornare continuamente alla partita di domani con il Chievo, all’ importanza di questa, alla necessità  di portare a casa i punti Champions per confermare l’obbiettivo di inizio stagione.

Magari sa da tempo di dover salutare San Siro tra 15 giorni, basti ripensare alla sua voglia di togliersi i sassolini dalla scarpa a fine stagione facendo nomi e cognomi di chi a suo parere non ha lavorato correttamente, segno inequivocabile del “rompete le righe” generale che arriverà  dopo la gara con l’Empoli.

Non deve essere stato piacevole per lui in questi giorni leggere tutte le indiscrezioni sulla volontà  di Suning e Marotta di fare a meno di lui. E’ fuori di discussione che fino a metà  dicembre la sua Inter viaggiava alla grande in campionato, aveva la qualificazione agli ottavi di Champions a portata di mano e lo spogliatoio non dava segnali di nervosismo, almeno all’esterno.

Quello che si è rotto da quel momento in poi resta un mistero destinato a restare tale almeno a breve scadenza, ma è evidente che tutto il  caos del 2019 è figlio di quei giorni.

Se è vero che Beppe Marotta è arrivato all’Inter con l’idea di ricostruire da subito il tandem con Antonio Conte, va dato atto a Spalletti di essersi comportato con grande professionalità . Di errori ne ha fatti in panchina, ma gestire tutto quel che è successo negli ultimi mesi sapendo oltretutto di lavorare per preparare la tavola al suo successore non deve essere, umanamente, una sensazione piacevole.

Le parole di oggi di del tecnico toscano lasciano trapelare anche una qualche preoccupazione per la gara di domani sera. Il Chievo arriverà  libero da qualsiasi condizionamento, sapendo di poter giocare solo per lo spettacolo. I nerazzurri avranno invece sulle spalle tutta la tensione e la responsabilità  di dover fare risultato pieno ad ogni costo. La differenza di valori in campo è evidente, ma sappiamo bene quanto l’Inter tema i match point. Questione di personalità , di maturità  ancora da rinsaldare. Quello di domani è il classico trappolone da evitare ad ogni costo, tutta l’attenzione deve girare intorno a questo, il resto sono parole che il vento (per ora) si porta via.


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