Inter, comincia a vedersi la mano di Inzaghi. Lautaro resta, Dimarco spicca

di Raffaele Garinella, pubblicato il: 08/08/2021

Alle prese con le ultime vicende di calciomercato – addio di Lukaku e ricerca di sostituti – l’Inter si presenta al Tardini con la certezza Lautaro e la novità Satriano. Calhanoglu è costretto al forfait per via di un lieve infortunio muscolare e Sensi ne prende il posto in mediana. Inzaghi si affida al consueto 3-5-2 in attesa che Marotta ed Ausilio completino l’organico. Il 2-0 finale è netto e schiacciante. Molto bene Dimarco, freccia imprendibile sulla corsia mancina. 

La partita. Buone le trame di gioco nonostante si tratti di calcio d’agosto. Si vede la mano di Simone Inzaghi in attesa di buone nuove dal mercato. Il gol del vantaggio di Brozovic nasce da una bella iniziativa di Lautaro ben imbeccato dall’ottimo Satriano. Il raddoppio di Vecino nasce da un cross perfetto di Dimarco, calciatore che, dopo l’esperienza di Verona, ha voglia di ritagliarsi il suo spazio in nerazzurro. Prezioso anche il pieno recupero del centrocampista uruguaiano. La sua Garra Charrua è mancata parecchio durante la scorsa stagione 

Il simpatico buffetto. Lo diamo alla triade Marotta, Ausilio ed Inzaghi. Pur alle prese con difficoltà – preventivate e non – con cui sono costretti quotidianamente a convivere, hanno mantenuto la bussola nonostante la nave attraversi mari in burrasca. Zapata e Dzeko i colpi in canna in una stagione in cui ci saranno parecchie Moby Dick da affrontare. Con la speranza – del popolo nerazzurro – di non finire come il celebre Capitano Achab originato dalla fantasia di Herman Melville

La rasoiata. La diamo a Romelu Lukaku. Il gigante buono, che in nerazzurro ha combattuto e vinto tante battaglie, saluta dopo due stagioni ed uno scudetto in bacheca. Lascia parecchi rimpianti il modo con cui ha deciso di prendere armi e bagagli per tornarsene a Londra. Non più tardi di una settimana fa aveva dichiarato che sarebbe rimasto a Milano attraverso un post social. Poi, il cambio di rotta. Che i programmi dell’Inter siano clamorosamente cambiati in soli sette giorni? Fatichiamo a crederlo. Bastava un pizzico di coerenza in più. Lukaku avrebbe fatto meglio a non dichiarare nulla. Ma ormai appartiene al passato. Adieu, o meglio goodbye, per restare in blues


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