Primo tempo - L'Inter lo getta alle ortiche con una manovra lenta, compassata, prevedibile. I nerazzurri sono squadra fisica e giocano a ritmo lento come una squadra tecnica che la sa lunga quanto a classe e dribbling nel momento che serve. Ha più senso lo Spezia messo molto bene in campo da Italiano. L'unico tiro pericoloso nasce da una serpentina di Young. Poi più nulla, fino al riposo, non certo meritato. Davvero brutti per essere veri i nerazzurri. Squadra apparsa fiacca, abulica, apatica.
Secondo tempo - la prima novità è l'ingresso di Sensi al posto di uno spento Gagliardini. Scopo di Conte è quello di aumentare, o meglio, cominciare un giro palla. A Sensi bastano sette minuti per accendere l'Inter che parte meglio e trova il vantaggio. Rete che nasce da un triangolo Young-Lautaro-Hakimi con l'esterno che fredda Provedel che si fa infilare sul suo palo ... grazie grazie della cortesia. Altrimenti sarebbe stato difficilesbloccare il punteggio. Lukaku la chiude con un rigore sacrosanto ottenuto grazie ad un'invenzione di Sensi.
Il simpatico buffetto - Lo diamo a Sensi. Il folletto nerazzurro mette in campo tutta la qualità di cui dispone e si rivela una zanzara tra le fitte maglie dello Spezia. Da una sua pregevole giocata nasce il fallo da rigore che vale il 2-0 realizzato da Lukaku. All'Inter serve qualità ed è bene che Conte lo comprenda. La squadra tutto muscoli e zero fantasia del primo tempo non è andata lontano.
Le rasoiate - Gagliardini la merita per quanto non fatto in campo. E aggiungiamoci anche Brozovic. Le sue giocate non sempre sono lucide. Sarà per la marcatura a uomo dello Spezia, o forse per una giornata no, fatto sta che da un calciatore come lui è doveroso attendersi qualcosa di più.
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