Super liquidator Marotta, meglio l’uovo oggi che la gallina domani

di Mario Spolverini, pubblicato il: 02/09/2019

Doveva non solo rinforzare comprando ma soprattutto alleggerire, sfoltire. Beppe Marotta era stato chiamato in causa anche da Antonio Conte nella prima conferenza stampa di luglio per la necessità di ridurre una rosa troppo ampia e con troppi giocatori in esubero.

Più facile a dirsi che a farsi, visti gli ingaggi e i caratterini di alcuni di questi giocatori, vendere giovani talenti come Pinamonti (unica cessione a titolo definitivo di un certo rilievo) è una passeggiata di salute al confronto.  Marotta ha lavorato bene anche sotto questo aspetto, non c’è dubbio, anche se tra un anno i vari Nainggolan, Joao Mario,  Perisic, Dalbert potranno bussare di nuovo alla Pinetina, alla fine dei rispettivi prestiti, qualora i club di destinazione non decidano di esercitare il riscatto. E lo stesso dicasi per il caso più spinoso, quello di Icardi, in via di risoluzione proprio in queste ore e anche in questo caso con la formula del prestito (se secco o con qualche opzione sul riscatti a favore del PSG non è ancora ben chiaro).

Di sicuro non era facile piazzare tanta e tale platea di giocatori, Marotta con grande realismo ed abilità si è accontentato, per ora,  dell’uovo oggi senza guardare alla gallina di domani,  spianando la strada a Conte per  questa prima importantissima stagione  e  rinviando molti problemi  al futuro.  

Per quanto riguarda i nuovi volti, Lukaku e  Sensi hanno già messo in chiaro di che pasta sono fatti nei primi 180 minuti della stagione, Barella un po’ meno, ma anche per lui non mancheranno le occasioni per dimostrare che i (tanti) soldi investiti su di lui sono ben spesi. Lazaro naviga ancora tra le riserve dopo l’infortunio che lo ha bloccato ormai da più di un mese ma i primi segnali che aveva lanciato nella pre season lasciavano ben sperare. Il comandante Godin si è presentato ieri sera a Cagliari, su di lui nessun dubbio, tanta attesa invece per il ritorno di Biraghi per offrire a Conte una opzione in più sulle fasce. Al Nino maravilla, si chiede di tornare quello di due anni fa, ci sarebbe da sognare davvero.

La tavola è stata apparecchiata bene, stiamo arrivando al dolce.  Quelli di bocca buona diranno che manca la ciliegina a centrocampo, sognando Milinkovic Savic. Magari sotto sotto sarebbe ben accetto anche Vidal come colpo last minute.  Mentre questi tre mesi da incubo stanno per finire ripensiamo ai mercati degli ultimi anni, quando il FFP dettava legge in casa nerazzurra, puliamoci la bocca e accontentiamoci.


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