Moratti, quale pacificazione con chi oltraggia l’Inter e Facchetti?

di Mario Spolverini, pubblicato il: 16/01/2019

Inter Calciopoli: Moratti suonò la fine

(Inter Calciopoli Moratti Facchetti) Facciamo un rewind allo scorso mese di ottobre. Andrea Agnelli aveva proposto Moratti per la Presidenza della Figc, il Presidente del Triplete aveva rifiutato elegantemente e da gran signore qual è sempre stato. Per fortuna, diciamo noi, visto che quell’offerta puzzava di trappola lontano un miglio. Moratti nei giorni successivi ebbe a parlar della vicenda, cogliendo l’occasione per spendere parole di pacificazione sugli anni di Calciopoli.

Il rapporto con Agnelli è sempre stato civile e affettuoso, lo conosco da quando era ragazzo. Continuare con quella polemica era anche abbastanza noioso…questo credo possa cancellare le conseguenti arrabbiature dopo Calciopoli. Rimane la vicenda, ma non rimane il rancore”.

Oggi che ne pensa il Presidente del Triplete?

Chissà se il Presidente ha ripensato a quelle parole dopo l’ultima uscita di Moggi e la successiva presentazione dei ricorsi da parte della Juventus per la revoca dello scudetto 2006 all’Inter. Chissà se ha rimuginato sulle parole dell’ex DG bianconero radiato dal calcio italiano su Giacinto Facchetti e sulla sua onestà.

Vorremmo chiedere al Presidente cosa ne pensa di questo tentativo di revisionismo di quello che gli organi della giustizia civile e sportiva hanno scritto con 30 sentenze sulla pietra, sulla storia. Moratti la conosce bene la storia di quegli anni, l’ha sofferta sulla sua pelle, ferita a sangue dalla lama dall’arroganza juventina. E la conoscono bene i tifosi quella storia. Ancora di più, ha scritto Alessandro Cavasinni “la storia siamo noi che ricordiamo quel potere oscuro, quelle ingiustizie e che non ci siamo inchinati davanti ai favoritismi, al malaffare, al privilegio”.

Giù le mani dall’Inter e dallo scudetto 2006, simbolo di un’epoca che resta marchiata a fuoco dalla vergogna di chi si faceva beffe dei più elementari principi di correttezza . E giù le mani da Giacinto Facchetti, uomo e dirigente con la schiena dritta contro tutto e contro tutti e per questo ancora oltraggiato nella figura e nella memoria. Lui era l’Inter, lui continua ad essere l’Inter, insieme a chi continua a pensare che lo scudetto del 2006 sia solo un ristoro parziale ed insufficiente dei danni subiti.
Altro che pacificazione.


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