Manicomio nerazzurro, porte aperte per tutti

di Mario Spolverini, pubblicato il: 04/04/2019

INTER SPALLETTI – Icardi sbatte dentro il rigore, Perisic va a festeggiarlo insieme a tutti gli altri compagni. Icardi regala un cioccolatino di assist a Perisic che mette dentro il terzo gol . I due si abbracciano e il croato fa pure il gesto di un buffetto amichevole. Nel frattempo gli interisti veri mettevano in scena la loro protesta “ad personam” già annunciata. Schizofrenia tutta nerazzurra ? No, è successo davvero.

Icardi, Perisic e la curva, tre personaggi in cerca d’autore. Per arrivare a sei come quelli di Pirandello potremmo aggiungere Spalletti, Marotta e Wanda Nara. Dopodichè, con il cast al completo e visti gli eventi degli ultimi due mesi, potrebbero partire i cori “manicomio! manicomio!” come quelli che accolsero la prima dell’opera del premio Nobel siciliano nel 1921 al teatro Valle di Roma.

A Genova una splendida follia

L’allegra compagnia dei mattacchioni nerazzurri si è presentata ieri a Genova finalmente al completo, con gli ultimi “pazienti” recuperati in pieno. Maurito nel ruolo di protagonista assoluto della rappresentazione, il Ninja Nainggolan che il suo posto se lo era ampiamente guadagnato all’inizio dell’anno con i segni di scarso equilibrio testimoniati nelle telefonate.

E alla fine perfino Gagliardini ha preteso il suo posto sotto i riflettori , tarantolato rispetto a quello dei mesi scorsi dopo la stecca in testa rimediata da Bakayoko nel derby. Anche di questo dobbiamo ringraziare il Milan, dopo quella zuccata il centrocampista ex Atalanta pare un giocatore nuovo e ancora brulica tra i tifosi il rammarico per non averlo visto in reparto, sorry, in campo contro la Lazio. Quella sera Spalletti gli preferì un Borja Valero che messo a fianco di Milinkovic Savic sembrava anche lui un paziente, ma di geriatria.

Inter: Spalletti “dirimpettaio della follia”

Benedetta follia! il primo pensiero di oggi, tanto per restare in tema di spettacoli, cinematografici o teatrali che siano. La normalità sarebbe stata la solita Inter, impegnata nella conta delle 50 sfumature di grigio, con il solito giro palla estenuante e sterile. La normalità sarebbe stata mettere il pallino della gara in mano ai rossoblu che poco hanno vinto ultimamente, ma quando ci sono riusciti hanno messo sotto Juventus, Lazio e Atalanta. E magari lasciare a Goran Pandev l’occasione per ricevere l’ennesimo tributo per stagioni indimenticate.

E invece…Alzi la mano chi si aspettava l’Inter più riposante della stagione, dopo una sosta vissuta con i nervi a fior di pelle e con il coltello tra i denti, soprattutto per Spalletti . Non per niente Walter Sabatini l’aveva definito “il dirimpettaio della follia”, chi non aveva capito il senso di quelle parole oggi è servito.

Sarà pur vero che il tecnico di Certaldo è destinato a lasciare l’Inter, i soliti ben informati parlano oggi di rapporti tempestosi con Marotta nonostante le apparenze. Ma di certo, con i suoi atteggiamenti provocatori uno scopo lo ha raggiunto, quello di spostare completamente l’attenzione su di sé, preservando in qualche maniera l’impatto delle polemiche su quasi tutta la squadra, come recita la bibbia del Profeta Mourinho. E il gruppo lo ha ripagato come poche altre volte, cercando spesso la profondità e trovandola con la semplicità permessa soprattutto dalla posizione e dalla buona lena di Nainggolan e da un Politano in formato Robben con qualche capello in più.

Confessioni a voce alta

Confessiamo senza pudore di aver esultato come matti al gol di Icardi e perfino a quello di Perisic. Riconosciamo ad alta voce anche che per quanto ci riguarda, prima di avventurarsi in scelte costose e dai risultati per niente scontati, Spalletti potrebbe restare sulla panca anche l’anno prossimo.

E ammettiamo anche un altro peccato: quello di pensare che l’ultimo lampo della follia interista sarebbe cedere, magari alla Juventus, questo dissennato argentino con il vizio di buttarla dentro a più non posso. Siamo da manicomio anche noi, vero?


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