Inter, storie di Halloween, storie di tre ex fantasmi nerazzurri

di Mario Spolverini, pubblicato il: 01/11/2021

Inter: chi ha frequentato gli spalti di San Siro negli ultimi anni sa di cosa parliamo, le bocche di tanti che si aggrovigliavano in uno spasmo di malcontento al solo sentire l’altoparlante urlare i nomi di Perisic, Brozovic e Ranocchia.

E delle ironie sui social ne vogliamo parlare? Valanghe di post dove l’invito a togliersi di torno ai tre era quanto di più gentile si potesse leggere nei loro confronti, quasi sempre conditi da analoghe espressioni di “benevolenza” nei confronti di Piero Ausilio reo di averli portati in nerazzurro.

Brozovic ciondolante e vagabondo, Perisic indisponente, Ranocchia ferro vecchio buono solo quando andava in prestito a destra o a manca erano i simboli di un’Inter stretta tra l’impossibilità di fare mercato per i vincoli imposti dal FFP e la supposta incapacità della dirigenza di andare a scovare giovani talenti da acquistare per due lire. Tutti grandi amministratori coi soldi degli altri, e non solo tra tifosi, anche penne di grande livello della carta stampata non si esimevano da giudizi feroci su di loro e sulla società che non sapeva sbarazzarsi di questa zavorra.

Esercizio consigliato per oggi: leggere (o rileggere) i commenti alla gara di ieri contro l’Udinese (qui le pagelle di InterDipendenza.Net)

Non c’è da sorprendersi nell’osservare che i due croati e il centrale umbro figurano a turno tra i MVP nerazzurri. e che gli elogi si sprechino sui social.

Al di là dello stantuffo continuo sulla fascia di sua competenza, la finta di Perisic che libera Correa in occasione del primo gol vale da sola il prezzo del biglietto.

Di Brozovic ormai si parla come di uno dei più talentuosi registi a livello europeo, ieri ha sciorinato l’ennesima prova mostruosa di questi ultimi tempi per continuità ed intensità.

Su Ranocchia infine è stato detto tutto o quasi, ormai è diventato un esempio luminoso di serietà, dedizione e appartenenza anche per coloro che si sbellicavano dalle risa al solo vederlo in campo con la maglia nerazzurra sulle spalle.

Ovvio, i tre ci hanno messo del loro per far cambiare idea a tutti in questi anni ma checchè se ne dica quelli erano ieri e quelli sono oggi.

La coerenza non è mai stata materia che abbonda negli stadi, il calcio ed il tifo sono belli anche per questo. 


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