Inter, qualcosa è cambiato. Il Contismo filosofia vincente

di Raffaele Garinella, pubblicato il: 24/10/2019

L'Inter di Conte non conosce paura. I timori rendono prigionieri, le speranze preparano il terreno alla libertà. Come quella di Esposito che, mantenendo i piedi ben piantati per terra, diventerà certezza. Per il momento le certezze le infiocchetta Lautaro, sempre più determinante per i nerazzurri. Conte voleva una squadra libera e bella, cinica ed efficace, e l'ha ottenuta. Del temibilissimo Dortmund non c'è stata traccia, se non in un paio di conclusioni sventate da Handanovic. Il gioco di Favre è rimasto racchiuso nei confini del Contismo, di cui Candreva è esponente massimo. Calciatore ritrovato – come Gagliardini – grazie allo straordinario lavoro psicologico di Conte, allenatore in grado – come pochi altri – di cambiare la mentalità di una squadra. Il 2-0 finale consente all'Inter di raggiungere in classifica il Borussia Dortmund, e di guardare con maggiore ottimismo alla qualificazione alla fase successiva. 

Primo tempo. In un'altra vita De Vrij deve aver militato come quaterback nel football americano. I suoi lanci ad eludere la difesa avversaria – per consentire all'attaccante di turno di trovarsi solo davanti al portiere – stanno diventando una piacevole consuetudine. Da Lukaku – a Reggio Emilia – a Lautaro, cambia poco. Quando si hanno in rosa attaccanti del genere, il gol rappresenta la naturale conclusione della giocata. Lautaro è stato abile a scattare sul filo del fuorigioco e a comprendere immediatamente le intenzioni del compagno. Le iniziative del Dortmund, affidate alla velocità di Hakimi e all'estro di Sancho, si sono arenate di fronte all'insuperabile Asamoah.

Secondo tempo. Che l'Inter stia diventando grande lo si capisce dalla gestione, sempre più matura, dei momenti di gara. Le urla di Conte al termine della gara contro il Sassuolo devono aver riecheggiato nella mente dei calciatori. Le antiche amnesie sono rimaste lungo la Via Emilia. L'Inter controlla il Dortmund e affonda le ripartenze come un coltello nel burro. Lukaku – generosa la sua prova – lascia il posto ad Esposito, ed il giovanotto dimostra subito le pregevoli qualità possedute. Hummels non può nulla contro la sua velocità e lo atterra con la stessa maestrìa che un buttafuori avrebbe adoperato verso un malintenzionato. Maniere non certo gentili, ma Lautaro sciupa il calcio di rigore. Il meritato raddoppio arriva a tempo quasi scaduto. Brozovic apre per Candreva che trafigge Bürki e mette a tacere chi, con eccessiva fretta, ne aveva reclamato la cessione in estate. 

 

La mente è già a Parma. Il Contismo è filosofia che non si culla sugli allori. Smaltita rapidamente la vittoria, l'Inter si ritroverà per preparare al meglio – nonostante due soli giorni a disposizione – la gara casalinga contro il Parma. Partita da prendere con le molle, da non sottovalutare, anche per quanto accaduto lo scorso anno. Conte saprà stimolare al meglio la squadra. Il suo obiettivo è migliorare l'Inter giorno dopo giorno, e i calciatori sembrano tutti devoti all'allenatore. Segno che qualcosa è finalmente cambiato. 


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