Inter, Firenze culla di civiltà  chieda scusa a quel bimbo nerazzurro

di Mario Spolverini, pubblicato il: 16/12/2019

Gli episodi degli ultimi giorni, dalle pallottole recapitate alla sede dell’Inter al black Friday per arrivare alla lettera del Corriere dello Sport su Conte, dimostrano che il calcio italiano è ancora malato, gravemente malato.

Malato di un tifo isterico, come dimostrano i social quotidianamente, malato di sensazionalismo da ostentare quanto più possibile per recuperare  in edicola  le vendite perse per  l’incapacità di analisi e la mancanza di obiettività, malato di un odio verso il “diverso”, in questo caso il tifoso ospite, che non si alimenta più della rivalità sportiva mai di ciò che residua nei trogoli dell’ignoranza individuale e collettiva.

L’ultimo esempio ieri sera al Franchi di Firenze, quando gli stewart della Fiorentina sono stati costretti ad intervenire in soccorso di un bimbo di 10 anni e del suo papà, aggrediti da alcuni tifosi viola per il solo fatto di aver esultato al secondo gol (poi annullato) di Lautaro Martinez.

Il bimbo che scoppia in lacrime, il papà che non può fare altro che abbracciarlo in un gesto protettivo, il personale di servizio che con perfetta tempestività arriva a risolvere l’incresciosa situazione invitando padre e figlio  ad abbandonare i loro posti per continuare a vedere la partita al sicuro, in tribuna autorità, vicino ai  dirigenti viola.

Firenze è terra sfortunata per i nerazzurri negli ultimi anni ma è una grande terra, per cultura ed educazione, anche sportiva. Nessuno ha dimenticato l’applauso commosso e sincero  che il Franchi dedicò a Giacinto Facchetti , morto pochi giorni prima della sfida del settembre 2006.

Firenze è troppo grande e troppo bella per meritare questi fatti, che nulla hanno a che vedere con la sua storia e la sua gente.  Proprio per questo l’ignoranza dei singoli, dei pochi esagitati che hanno fatto piangere un bimbo allo stadio,  merita la condanna forte ed una parola di scuse, per lui e per suo padre, almeno da parte della società viola.


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