Il giusto tributo a Zanetti

di Luca Vezzi, pubblicato il: 16/09/2015

Quando ho deciso di dedicare questo articolo a Javier Zanetti sono stato assalito da mille ansie. Riuscirò con poche righe a rendere il giusto tributo al più grosso pezzo della storia recente dell’Inter? Forse è quasi impossibile trovare parole appropriate per esprimere quello che è stato, e continua ad essere Zanetti per chi come noi ama i colori neroazzurri.

El Tractor non è stato un semplice giocatore, ma una bandiera della nostra squadra, un pilastro che ha dato l’anima in campo per i nostri colori e continua a impegnarsi in qualità di vicepresidente ancora oggi, difendendo sempre a spada tratta la sua amata Inter.

Javier Zanetti non è stato un semplice terzino o il capitano della nostra squadra; ha marchiato con le sue giocate ogni singola partita, ha scritto la storia del nostro club per quasi 20 anni. È anche il calciatore con più presenze nella storia dell’Inter (858) e con più presenze da capitano in Champions League (82). È il giocatore più vincente della storia nerazzurra con 16 trofei: cinque scudetti, quattro coppe Italia, quattro supercoppe italiane, una coppa UEFA, una Champions Leaugue, e una coppa del mondo per club FIFA. Passione, allenamenti, sacrifici, serietà, talento. Sono queste le qualità su cui ha costruito la sua carriera Pupi, i punti di forza che hanno fatto innamorare il popolo interista : arrivato in sordina a soli 22 anni diventa immediatamente un titolare inamovibile e addirittura capitano dopo solo 4 anni, riconoscimento che porterà indosserà con onore fino a fine carriera.

I suoi non sono solo numeri da record da far impallidire chiunque, ma diapositive che raccontano l’amore di un uomo per i colori di una maglia, una storia irripetibile e incancellabile, quella tra Pupi e la sua Inter. Ecco tutto questo è quello che manca al calcio moderno, un calciatore che mette il cuore in primo piano e non i soldi. Lui al Real ha detto no più di una volta, e ha risposto picche a qualsiasi altra sirena.
Credo che Javier per tutti i tifosi interisti della mia generazione resterà sempre IL CAPITANO e nonostante la classe e la qualità dei giocatori in rosa nessuno mai potrà veramente sostituirlo.


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