La sconfitta in Europa League col Viktoria Plzen scatena la furia Gasperini. Almeno in quattro non vestiranno di giallorosso.
A pensarci bene, il matrimonio tra Gian Piero Gasperini e la Roma non è mai stato idilliaco. Qualche giorno di euforia generale e di curiosità per quel deus ex machina che aveva trasformato l’Atalanta da provinciale a nobile del calcio italiano, poi è emerso il lato di Gasp che non piace: un tecnico esigente e con un carattere un po’ particolare, in una piazza complessa.
Subito si sono registrati i primi scricchiolii con il direttore sportivo Massara per alcune scelte di mercato non pienamente condivise dall’allenatore. A ciò si è aggiunta presto la gestione problematica di elementi chiave come Pellegrini e il neoacquisto Dovbyk, mai entrati realmente nelle corde tattiche del tecnico.
Le prime vittorie, alcune davvero fortunose, avevano messo una toppa sulle evidenti crepe, mascherando le criticità di un sistema ancora da oliare. Tuttavia, il vero volto della crisi è emerso dopo la sosta.
Primo tempo completamente da rivedere contro l’Inter, tutta la partita con il Viktoria Plzen da resettare: un doppio stop che ha fatto crollare l’illusoria stabilità e ha fatto esplodere la tensione a Trigoria.
La rabbia di Gasperini si è manifestata in tutta la sua veemenza dopo il sorprendente ko contro il modesto Viktoria Plzen in Europa League. “Abbiamo problemi in attacco, è una sconfitta che ci fa riflettere” è stata l’amara, ma lapidaria, analisi del tecnico a fine gara.
Parole che sono sembrate la cartina tornasole di un reparto offensivo che non riesce a ingranare sotto la guida dell’ex allenatore dell’Atalanta. L’attacco non è mai stato così deficitario e la squadra sembra aver smarrito la via del gol. Le difficoltà di Dovbyk e le fatiche di Ferguson, i due attaccanti più bersagliati dalle critiche dell’allenatore di Grugliasco, sono lo specchio di una squadra con evidenti problemi.
I loro continui ballottaggi, senza che nessuno dei due abbia mai convinto appieno, sono un peso che grava sull’intera manovra offensiva. Ed è proprio da Dovbyk e Ferguson che si dipana la scure dell’allenatore, che non ha usato mezzi termini nel definire la loro gestione. Per l’ucraino, in particolare, l’esperienza romana sembra già ai titoli di coda, con il tecnico che non lo considera funzionale al suo modulo. Ferguson, pur con qualche alto e basso, non è riuscito a scacciare i dubbi di Gasperini sulla sua continuità e sul suo effettivo valore per il progetto. La lista dei partenti non si ferma però ai due attaccanti.
Il club capitolino sta già valutando le uscite per sfoltire la rosa e finanziare il mercato. A gennaio, infatti, potrebbero fare le valigie anche Baldanzi e Pisilli, giovani talenti che stanno trovando spazio con il contagocce. L’ex Empoli e il “canterano” hanno bisogno di giocare con maggiore regolarità, e il prestito sembra l’unica via d’uscita per rilanciarsi.