Caso Ultras: Marotta sui contatti col club | “L’inchiesta è in corso”
Marotta parla pubblicamente riguardo all’inchiesta che riguarda gli ultras, un caso che coinvolge anche la società e i giocatori, confermati i contatti con la curva
Beppe Marotta è diventato presidente dell’Inter a giugno, una volta che è cambiata la proprietà al vertice del club nerazzurro. Il direttore sportivo rappresenta la figura centrale della società.
Un titolo che si è meritato grazie al contributo fondamentale che ha dato nell’allestimento di un organico competitivo, capace di posizionarsi al vertice sia in Italia che in Europa.
Due anni fa la squadra ha raggiunto la finale di Champions League, poi persa, pur giocando alla pari, contro il Manchester City di Pep Guardiola che ha portato a casa uno storico Triplete.
In quell’occasione vi è stato un confronto tra i giocatori e la curva, con la richiesta di aumentare il numero di biglietti a loro disposizione per il match di Istanbul.
Il caso ultras ha turbato la società e la squadra
Un fatto che è finito al centro del caso ultras e nelle ultime ore Marotta è tornato sull’argomento, in un’intervista rilasciata a Sky Sport: “L’inchiesta è in corso e non posso che esprimere gratitudine alla magistratura e alle forze dell’ordine per quello che stiamo facendo. Noi ci siamo messi a disposizione e stiamo collaborando al fine di debellare questo fenomeno. Sono attività criminali che non c’entrano niente con lo sport”.
Parla poi della violenza di certe fazioni: “Ho vissuto decenni precedenti in cui c’era una violenza fisica consumata all’interno o all’esterno dello stadio, ma era nell’ottica di quello che è un fenomeno di calcio, oggi siamo davanti a una situazione difficile da debellare per una società. È difficile contrastare un tipo di violenza quando è consumata da tante persone, credo che sia un fatto culturale.
Marotta ammette le colpe dei propri tesserati
Un problema che va affrontato alla radice: “Si deve lavorare fin dalle elementari spiegando che il gioco del calcio è un gioco. Oggi manca la cultura della sconfitta, bisogna saper perdere. Non ci sono dei giudici che alla fine della partita devono esprimere un verdetto“.
Marotta ammette che i contatti tra i giocatori e gli ultras si devono evitare: “Si può e si deve fare molto di più. Oggi le figure all’interno del sistema aiutano tantissimo nel garantire una certa trasparenza, noi società possiamo fare qualcosa acculturando i calciatori a quelle che sono le leggi dello Stato, noi lo facciamo.