Juventini simpatici ma miopi, ognuno ha l’argentino che si merita

di Mario Spolverini, pubblicato il: 14/07/2019

Stefano Agresti, su Ilbianconero.com, propone una  riflessione assai arguta sul caso Icardi.  Dopo una breve introduzione sulla caduta di valore del centravanti argentino, lancia la sua provocazione: “Come si comporterebbe l’Inter se le arrivasse un’offerta da 25 o 30 milioni? Magari dalla Juve,  e magari con l’accordo tra bianconeri e Icardi già raggiunto. L’illuminata risposta dell’articolista bianconero prevede due ipotesi: “cedere alla grande rivale Juventus il suo calciatore più forte per una manciata di milioni, oppure tenerlo con sé rimettendoci i 25-30 milioni dei bianconeri e i 9 milioni lordi di ingaggio”.

Appare abbastanza evidente che l’autore non ha avuto bisogno di particolari approfondimenti per porre all’attenzione del pubblico un quesito simile. Gli è bastato dare un’occhiata ai frequentatori del campo di allenamento della Continassa in questi giorni per trovarvi lo spunto. Un bello spunto, un grosso spunto, con tanto di barba rasata a puntino ed una voglia di dispettucci di certo non inferiore a quella di Icardi. Uno spunto di nome Gonzalo e di cognome Higuain, proditoriamente rientrato dalla terra d’Albione dopo che a Torino si erano illusi di essersi liberati definitivamente di lui.  Forse Agresti non se n’è accorto, ma il Pipita è “lì, sempre lì, lì nel mezzo…” come cantava Ligabue. O forse non sapeva che dove c’è Sarri c’è il Pipita e viceversa? Il pacchetto è sempre completo, prendi uno paghi due.

Come nel Vangelo, Agresti vede la pagliuzza nell’occhio nerazzurro ma non la trave nelle orbite di Andrea Agnelli, una trave ormai in là con l’età (31) mentre Icardi in confronto è ancora al girotondo delle elementari. Una trave pagata 90 milioni, con un valore residuo a bilancio di quasi 37, pizza e fichi insomma per chiunque avesse una mezza idea di comprarlo. Proprio per questo  il contabile bianconero in questi giorni si gratta la testa sudata, pensando ai salti mortali fatti fino ad oggi per sistemare il bilancio con le plusvalenze, adesso messe a serio rischio dalla minusvalenza più che verosimile che il Pipita porta nel suo borsone. Intanto il suo collega nerazzurro se la spassa in vacanza (almeno per questo fattore) visto che Icardi garantirebbe una plusvalenza certa anche se in cambio arrivassero solo pizza e birretta.

 A proposito, se per Icardi non c’è la coda di acquirenti, non è che per il Pipita ci sia la coda, o è solo una nostra impressione? Almeno l’Inter avrebbe proprio la rivale di sempre a risolverle il problema, piaccia o meno ai tifosi, mentre il Pipita rischia di rimanere sulla gobba di Sarri, Agnelli, Agresti e compagnia cantante. La precisione e la voglia di stravincere, portano l’autore a parlare perfino dell’ingaggio, 9 milioni lordi per Icardi. Higuain ne mette in tasca solo 15, se a Torino queste voci non circolano c’è sempre qualche interista perfido a ricordarlo.

Insomma, più che una provocazione un bell’autogol,


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